24 marzo 2009

Vigilius World Tour: tappa 13, Sudafrica!

Purtroppo gli impegni di lavoro mi costringono in questo periodo a diradare un po' i miei voli, ma forse è meglio così altrimenti mi stanco e rischio di stancare. Come avevo preannunciato una bella puntatina a sud prima di proseguire verso est.Lasciate, a malincuore, le cascate Vittoria mi dirigo verso sud e finalmente il paesaggio torna ad essere interessante, quasi europeo. Attraverso pure, nello Zimbabwe, il grande parco nazionale dello Hwange fondato addirittura nel 1928. Ma la vera grande novità di questa tappa è che sono tornate le nuvole, ma non sporadiche come per quasi tutta l'Africa, ma formazioni nuvolose vere e proprie, come quelle che si trovano dalle nostre parti. Renderanno un po' meno interessanti i voli, ma almeno mi danno un attimo di tregua, i miei occhi non ne potevano più di sole accecante. Entro in Botswana, che a giudicare dalla cartina è un paese con 4 strade in croce e praticamente vuoto, e raggiungo il grosso abitato di Francistown (poco meno di Bergamo), una delle due città di questo paese tanto grande quanto poco abitato. Dopo poco tempo entro in Sudafrica e il paesaggio diventa veramente europeo; sarà che sono quasi nello stesso posto, ma nell'emisfero opposto.

Però tra tanto verde rimangono ancora degli spazi desertici; in fondo intravedo già la città di Pretoria, una delle sedi dei prossimi Mondiali di calcio del 2010. Praticamente attaccata a Pretoria, non sono riuscito a capire dove finisse, c'è Johannesburg, la città più popolosa del Sudafrica. Una volta tanto trovare l'aeroporto dove atterrare non è un problema: è dritto di fronte a me, ma mi aspetterà un'amara sorpresa. Che sorpresa? Semplice: nonostante ripetuti tentativi l'ATC mi ha sempre risposto che lo scalo era chiuso in quanto operava solo in IFR! Non c'è stato nulla da fare, niente permesso; devo cercare uno scalo alternativo. Ma ce ne sono a dozzine sul GPS e mentre sorvolo la città mi sento a disagio, basta un errorino ed entro in casa di qualcuno. Mi guardo in giro ed alla fine scopro un grosso scalo alla mia destra: provo a chiedere di atterrare lì e mi viene dato l'OK.Viratona sulla città per allinearmi e mi sembra di invadere la privacy di qualcuno tanto riesco a vedere le case dal finestrino. Alla fine anche atterrare è una questione di fare il 'pelo' ai tetti delle case; mi viene indicata come pista per atterrare una striscia d'erba e mi chiedo il perché di tale stranezza. Il perché forse sta nel fatto che lo scalo è una base militare e non mi hanno ritenuto degno di sporcare le piste dei jet con le mie ruote 'civili'. Prossima tappa già pianificata: devo solo trovare il tempo di volarla!

2 Comments:

Maury said...

Sempre interessanti i colori delle case in Sudafrica, e poi quella dell'aeroporto chiuso solo per IFR mi colpisce,anche a me in Francia era successo,tanto che gira e gira ci mancava poco che rimanessi a corto di carburante...ti seguo sempre ...Maury

wilm said...

Di ritorno da una breve vacanza...riprendo a gustarmi le tue tappe!
Sono curioso di conoscere il prosieguo...buon volo!

 

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