12 marzo 2009

Vigilius World Tour: tappa 10, verso sud!

Riparto da Entebbe con la grossa curiosità di vedere come sia il luogo dal momento che quando sono arrivato la visibilità era, per così dire, scarsa: non ci si vedeva proprio un tubo! Dopo il decollo devo fare un bel 180° per mettermi in rotta e riesco così a vedere bene il luogo e l'ubicazione dello scalo. Entebbe era un nome che mi diceva qualcosa ed in effetti ci fu una famosissima operazione militare svolta dagli israeliani per liberare i passeggeri di un aereo dirottato: era il 1976, altri tempi, anche se non troppo. Questo posto mi piace proprio e il Lago Vittoria è uno spettacolo tanto è grande e per il colore delle acque: sembra di stare al mare. In effetti è immenso, ma qui tutto lo è; per dare un'idea vi dico solo che quando mi capita di andare al lago di Garda quest'ultimo mi appare enorme abituato come sono allo stretto lago di Como o al microscopico lago di Endine. Comunque sia il Garda è il lago più grande d'Italia con i sui 370 km²; sapete quanto è grande il lago Vittoria? Dite un numero? Detto? Sappiate che non ci siete andati neanche vicini: è vasto ben 68.870 km², sì, avete letto bene. Porca paletta! Ma questa sarà un po' la tappa dei laghi, ben 3, per citare solo i più grandi, e degli stati africani: ne sorvolerò ben quattro. Prima di tutto voglio vedere un po' questo lago Vittoria e, già sotto la linea dell'equatore, lo costeggio per un bel pezzo prima di piegare ad ovest verso l'interno. Lungo il tragitto incontro un bel po' di isole, disegante malino da FSX; sappiate che nel lago ci sono più di 3000 isole, urca! Vado ancora verso sud, viro verso l'interno e raggiungo il lako Ikimba: sono già in Tanzania. Proseguo verso l'interno e la vista di foreste così vaste mi allarga il cuore; di deserto ero proprio stufo. Sorvolo una zona ricca di laghi e aspetto con impazienza di vedere lo stato che c'è appena al di là di tali laghi. Perché?Perché sono entrato in Ruanda; ho voluto passare di qua per vedere questo luogo teatro di uno dei peggiori genocidi del '900, quello tra Tutsi e Hutu. Guardo con molta tristezza il territorio sotto di me e ad ogni corso d'acqua quasi temo di vedere il colore rosso del sangue e i milioni di cadaveri fatti a pezzi con il machete e gettati appunto nei fiumi. Sorvolo la capitale Kigali che fu teatro di tale genocidio, sono anche tentato di atterrare, ma poi in silenzio proseguo. Pensare che il Ruanda è un posto splendido, almeno in FSX, posto su un altipiano altissimo con una natura che pare essere incontaminata. Alla fine dopo varie catene montuose di tutto rispetto che mi costringono a salire sino a 10.000 piedi scorgo il lago Kivu dove intendo fare una sosta.

Come promesso all'amico Wilm raggiungo la città di Goma nella repubblica democratica del Congo e decido di fermarmi a fare una sosta per godermi il panorama. Atterrare è un po' un problema, non per questioni meteo, ma più che altro psicologiche; io faccio tutto a vista, ma ho l'abitudine comunque di guardare spesso gli strumenti e vedere l'altimetro segnare 6000 piedi in finale mi crea dei problemi non da poco, mi sembra sballato (non ho ancora perso l'abitudine di quando usavo simulatori militari e mi basavo sul radar altimetro). La temperatura è anche buona, 25°, peccato per l'80% di umidità che crea fastidio; cercherò la bandierina da mettere sul velivolo e poi, con molta calma, riprenderò la tappa.

1 Comment:

Maury said...

Effettivamente le cose stanno diventando interessanti,non ho mai capito come si fa a sterminare i propri simili in quel modo,ma si sa le bestie siamo NOI e non gli animali....Ciao Maury

 

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