29 aprile 2007

TOUR Bolzano - Capo Nord [D3]

Eravamo rimasti a Malmo mentre la notte incombeva sul mio volo, quindi mi sbrigo a cercare lo svincolo autostradale; ho paura di restare al buio e di non riuscire a trovare più niente, ma in realtà avrò ben altri problemi. Lo svincolo lo trovo abbastanza facilmente e mi dirigo alla svelta verso nordest alla ricerca di Ringsjon che si trova nei pressi di due laghi.
Ok, i due laghi ci sono, viro quindi verso Hoor e devo tenere gli occhi aperti in quanto l'autostrada è finita e non ci sono altre grandi vie di comunicazione; di laghi ce ne sono un'infinità, pure non segnati sulla mia cartina 'fai-da-te' autostradale, e quindi i rischi di perdersi sono davvero tanti. Mentre faccio questi pensieri ecco che arriva l'imprevisto!
Entro in una delle tante nuvole e... dalla prima volta da quando sono partito da Bolzano finisco in mezzo ad un temporale. La situazione è più critica di quanto voi pensiate: niente autostrada, niente strade grosse, niente segni di riferimento sul terreno, in mezzo ad una tempesta: che fare? Mi affido totalmente al piano di volo e spero! Regolo con due manopole dell'SF-260 l'autopilota sulla rotta giusta (una manopola ha una freccia ed una un triangolo, non ho capito bene la differenza, dovrei andare a ripassarmelo, ma ho scoperto che se sposto la prima e poi metto l'autopilota l'aereo si dirige lì, se invece l'autopilota è già inserito devo settare la seconda. Alla fine faccio sempre coincidere le due) e osservo l'orologio per rispettare i tempi; per un po' volo così, alla cieca. Confesso che ogni tanto uso la vista satellitare per cercare corrispondenze tra le strade di UTE e la mia cartina, ma sarà che ho usato una risoluzione troppo piccola, fatto sta che ho difficoltà a trovare corrispondenze anche perché la vista satellitare è buia a causa dell'ora tarda.
Vedete che razza di visibilità c'era? Praticamente nulla; per un attimo mi sono reso conto delle difficoltà che avrei avuto in un volo reale, per fortuna qui è tutto simulato, altrimenti altro che briefing di 15 minuti, dovrei studiarmi la posizione di tutte le montagne a memoria per salvarmi la pelle.
La sfiga è che il tutto è successo nel tratto di rotta più difficile e con meno riferimenti al suolo, devo affidarmi esclusivamente agli strumenti ed al piano di volo; solo ora capisco che in tutte le tappe precedenti mi era andata di lusso. Per fortuna la pioggia dura solo una ventina scarsa di minuti e poi va e viene a seconda delle nuvole che attraverso, ogni tanto c'è uno squarcio e tento di guardare giù per capire dove sono (alla fine è più facile osservare da fuori l'aereo che dall'abitacolo, lo so, poco credibile).
Alla fine sarà per la fifa o per il piano di volo di Luca fatto strabene che resta il fatto che arrivo ad incrociare l'autostrada ad Orkelljunga proprio come previsto e con precisione quasi millimetrica; non ho mai capito come faccia Luca a calcolare i tempi di percorrenza, di solito sono in anticipo, questa volta è pressoché perfetto! Anche se al buio, un autostrada rimane qualcosa di facilmente riconoscibile e, con il meteo leggermente migliorato, tiro un sospiro di sollievo: via, alla ricerca di Markaryd.
Sarà questa? Boh, non lo so. Con i tempi quasi ci siamo, ma ce ne sono due simili molto vicine e di notte le città sembrano tutte uguali. Di notte? A dire il vero qui il tramonto dura un'eternità perché è da Copenhagen che il sole quasi se ne è andato, ma ci sono ancora squarci di luce; più vado a nord e più la notte sembra essere corta (in questa parte dell'anno, ricordo che ho impostato la data all'11 luglio).
No, non ho sbagliato la sequenza delle foto, è che quando le nuvole si diradano viene fuori questa specie di tramonto infinito per cui buio pesto per ora non ne ho ancora visto, almeno a 4000 piedi di quota. Sono a Ljungby pronto per virare ad est ed affrontare le mie ultime 25 miglia della tappa. Non avrò più l'autostrada, ma con l'orologio dovrei imbroccare i tempi e giungere ad Alvesta.
E invece no, arrivo con più di 2 minuti di anticipo, come mai? Cerco di spiegarmi la cosa con l'abbassamento di quota a 2000 piedi durante il quale l'SF-260 ha sicuramente accellerato; la realtà è che se vedo il suolo divento molto più disattento alla precisione del volo strumentale, vado più 'a occhio' insomma. Chiedo il permesso di atterrare all'aeroporto, mi viene concesso, ma dov'è? BOH!!!!!!!
Alla fine chiedo la direzione e mi viene detto che è a ore 9; ma dove cavolo l'hanno nascosto? Secondo il GPS è perfettamente alla mia sinistra, ma non lo vedo. Viro con un 'atto di fede' ed alla fine riesco a scorgerlo nel buio pesto che c'è al suolo (lì sì che è buio!)
Sono talmente impaziente di atterrare che inizio la procedura di atterraggio molto distante, forse sin troppo distante, ma un atterraggio al buio mi preoccupa: mai fatto prima e poi non mi fido molto del tempo.
Alla fine poso le ruote per terra ed è una bella sensazione anche se l'aeroporto è immerso nell'oscurità più totale; ma qui l'hanno pagata la bolletta della luce?
Finalmente sono arrivato alla fine della tappa: Kronoberg. Parcheggio e mi faccio la foto proprio mentre un altro piccolo aereo decolla alle mie spalle. Tappa dura, ma interessante, ora vado a fare la nanna, alla prossima.

27 aprile 2007

TOUR Bolzano - Capo Nord [D2]

Dove eravamo rimasti? ah sì, stavo andando a cena... Ok, non ho mangiato sino ad ora anche se la mia linea assomiglia oramai più ad una circonferenza :-)
Ero rimasto a quel lungo ponte che collegava la terra ferma con l'isola dove sta Copenhagen; il tramonto ha dei colori bellissimi e le nuvole, tanto odiate nella tappa precedente, ora mi permettono scatti di rara bellezza. Appena giunto sulla terraferma mi metto a cercare l'autostrada che mi porterà alla capitale danese.
Trovata, basta seguirla con calma in questo clima veramente paradisiaco, altro che i quasi 28° che mi sto beccando qui a Bergamo a fine Aprile!
Qualcosa mi dice che la mia idea di partire tardi per avere questi incredibili screenshots alla fine la pagherò: che ci fa la luna già in cielo? Qui se non mi sbrigo va a finire che rimango a volare di notte e nell'ultimo tratto del piano di volo non c'è nenche un'autostrada da seguire; sperem.
Le ombre lunghe del tramonto sul terreno però sono uno sballo, anche se mangiano un bel po' di frames, temo che più tardi pagherò anche quest'idea. Infatti dopo un po' FS2004 comincia ad accusare dei 'singhiozzi', segno inequivocabile che mi sto avvicinando ad una grande città con molti particolari (in effetti ho scaricato una versione free di Copenhagen veramente ben fatta a detta di tutti).
Ed eccomi nella capitale danese che voi non vedete da questa immagine, ma che io ho di fronte ed è riprodotta veramente bene (non la conosco, ma si capisce la cura con cui è fatta). Decido di scendere di quota e dare un'occhiata più da vicino.
Spettacolare! Questo dovrebbe essere il Palazzo Christianborg sede del Parlamento danese con nei pressi, se non sbaglio, la Frue Kirke. Noto anche che la città è piena di parchi ed infatti è dal 1962 che a Copenhagen esiste il traffico limitato fatto che, unito alla mancanza di grandi industrie nelle vicinanze, fa di questa città uno dei luoghi con l'aria più pulita in Europa. Purtroppo è anche la città più cara dell'area Euro, fatto che farà sì che difficilmente io possa vederla, va beh, pace. Altra immagine spettacolare della città: sulla destra si può osservare il Kastellet, una fortificazione a forma di pentagramma, si vede anche un altro grande parco che credo di sapere quale sia, ma preferisco non sparare altre cavolate. Comunque, per i più curiosi, potete dare un'occhiata qui in modo da conoscere meglio la capitale danese.
Passo nei pressi del porto e, vista l'ora tarda e il sole che scende sempre di più, mi appresto a lasciare la capitale danese. Prima però non posso non dire che Copenhagen è legata almeno a tre personaggi di fama internazionale: uno è H.C. Andersen, l'autore delle celebri Fiabe, un altro è Tycho Brahe celeberrimo astronomo danese del '500 che, oltre ad inventare il termine 'orbita' ed a capire che quest'ultima era a forma di ellisse, ebbe come suo assistente un certo Keplero. Ma il più grande danese di tutti i tempi legato alla città di Copenhagen rimane il celeberrimo filosofo Søren Aabye Kierkegaard, il padre dell'esistenzialismo moderno di cui so praticamente tutto. Ok, tutto tutto no, ma avendo anche pubblicato un capitoletto all'interno di una raccolta di testi ed avendolo studiato per una decina d'anni (non ho ancora smesso) penso di poter dire che un po' ne so. Potrei fare un blog solo su di lui; anzi un sito avevo pure iniziato a farlo nel lontano 1997; era un sito citato anche da autorevoli università: nel '97 avere un sito di filosofia era avanguardia pura, ma poi l'ho lasciato lì per varie ragioni tra cui: non ricordo più la password, i miei alunni invece di prendere appunti li stampavano da lì, ho scoperto che altri siti hanno copiato dal mio e vendevano, cioè si facevano pagare, le mie pagine; qualcuno faceva e fa soldi con il mio lavoro. Basta, l'ho mollato al suo destino, comunque se mettete ancora oggi in Google il nome "Briciole di filosofia", una sua opera e titolo del mio sito, compaio come primo link!
Un saluto a Copenhagen che lasciato il porto mi offre le sue pale funzionanti, nel senso che girano, dell'energia eolica e via verso la Svezia.
Passato lo stretto braccio di mare eccomi su Malmo in cerca della circonvallazione della città che mi porterà a Nord verso la mia meta. Comincio ad essere un po' preoccupato per il sole che cala sempre più velocemente: manca ancora più di mezz'ora all'arrivo e devo cercare strade piccole e mi sa che il buio non sarà un prezioso alleato. Va beh, vedremo, alla prossima.

26 aprile 2007

TOUR Bolzano - Capo Nord [D1]

E adesso non venite a raccontarmi che questa foto non è 'poetica': i colori sono stupendi e le nuvole dietro? Ah, sorry, sono decollato per la quarta tappa del tour che mi porterà a Capo Nord; sto lasciando l'aeroporto di Odense - ho scoperto che in quella città è nata la madre di una mia alunna - che per l'occasione era pure trafficato, ho dovuto infatti aspettare che decolasse un Caravan prima di me ed avevo un Baron alle mie spalle. Se volete vedere il piano di volo ed una bruttissima cartina fatta dal sottoscritto andate a spulciare questo post di VoloVirtuale. Visto che io sono un po' anarchico continuo a 'sfruttare' Luca, ma faccio le mie variazioni; a dire il vero questa volta molto poco visto che il Gardenese Volante, dietro mia specifica richiesta, è stato così gentile da passare da Copenaghen (che spero si scriva così, ma l'ho vista scritta anche in altri 2 modi diversi). La variazione di oggi consiste nel fatto che ho simulato di visiatre la città di Odense e visto che mi è piaciuta parecchio sono partito alla sera tardi, dopo cena.
Non lasciatevi ingannare da tutta quella luce: è quasi il tramonto, ma sono già le 21 passate! Sapete com'è al Nord ci possono essere le giornate lunghissime e le notti pure; ho fatto un paio di calcoli e dovrei arrivare alla meta, Kronoberg in Svezia, prima del buio, almeno spero. Certo è che FS2004 con GEPROII e ASv6 in queste condizioni fanno faville; ricordo che il meteo è reale anche se si riferisce all'anno passato, le belle giornate resistono ed io me ne vado verso Nyborg seguendo l'autostrada.
Questa volta il riferimento è facile: da Nyborg parte un lunghissimo ponte che porta sull'isola dove sta la capitale danese, non lo vedete là di fronte?
Capperi, proprio ora mi tocca andare a cenare REALMENTE, la moglie giustamente reclama la mia presenza; ok, salvo e riprenderò. Ma che atmosfera gente! Un 'in bocca al lupo' alla combricola sempre più ampia di VV che stasera intraprenderà tutta la tappa in volo multiplayer!

24 aprile 2007

Un omaggio a degli amici

Oggi, in attesa del nuovo piano di volo, non posso non fare un doveroso omaggio ad un gruppo di 'amici' che sta letteralmente impazzando sul forum di VoloVirtuale: la mancanza di Poeta, impegnato in un tour tutto particolare (si è sposato), sembra aver scatenato la fantasia dei suoi fidi compari. Non si può non ricordare Luca, il Gardenese Volante, per la splendida idea del Tour che porterà tutti in quel di Capo Nord e la fatica che fa nello stendere dei piani di volo dettagliati e fruibilissimi per tutti. Se Luca è la 'testa' che programma i voli oggi voglio ricordare altri due amici virtuali che sono invece un po' l'anima di questo tour: Marco e Alessio. Oltre ad essere due validissimi 'piloti virtuali', Marco è addirittura Pony5 nella Pattuglia Acrobatica Nazionale Virtuale, hanno dato vita ad un blog di poche parole, ma moltissime immagini. Il blog, Trinacria Entertainment che tradisce le radici sicule dei due (Marco è di Modica, Alessio di Messina), contiene i filmati riassuntivi, presi dal vivo, delle tre tappe precedenti: un delitto non goderseli! Ho pure aggiunto il collegamento nella sezione a destra del mio blog, nella sottosezione LINKS e pure prima di AVSIM: se lo meritano. E se proprio non vi appassionate ai video, cosa per altro impossibile, non potete non gioire per la scelta, opera di Alessio, sopraffina delle musiche, che si rifà ai miei cari anni '70. Ascoltare Highway Star dei Deep Purple in volo è un'esperienza unica, mistica direi, provare per credere; e che dire dei Pink Floyd nella seconda tappa? Correte, cosa fate ancora qui?

21 aprile 2007

TOUR Bolzano - Capo Nord [C3]

Saluto Rostock con un po' di apprensione, mi aspettano almeno 70 mn. in alto mare senza alcun punto di riferimento e sono, giustamente, preoccupato: è la mia prima volta in mare aperto e so bene che il minimo errore mi porterebbe fuori rotta e anche di molto. Come se non bastasse gli amici di VV ieri hanno trovato tempesta e vento fortissimo la qual cosa non mi rassicura proprio per niente; per ora il meteo sembra clemente, ma come ho visto ieri, mai dire mai!
Saluto alla mia sinistra gli ultimi lembi di terraferma e mi preparo ad affrontare l'ignoto. Ancora non sapevo che questa sarebbe stata la tratta più difficile e stressante dalla mia partenza a Bolzano. Ma procediamo con ordine.
Come potete vedere l'orizzonte è alquanto sconfortante e se non fosse per l'orizzonte artificiale, ben visibile nello screen sopra, capire quale sia il mare e quale sia il cielo non è semplicissimo, ma qui mi stava andando ancora di lusso al punto che mi permettevo anche di prendere delle belle immagini dall'esterno; insomma le mie solite 'cartoline'!
Ma il bel tempo non pare durare a lungo e presto finisco in mezzo alle nuvole senza nessuna possibilità di vedere nulla all'esterno; per fortuna la quota me la mantiene l'autopilota che ho inserito, altrimenti... Come avevo già notato prima, quando arrivo ad un waypoint basta virare verso la nuova direzione un attimo prima o un attimo dopo e si può sbagliare la meta anche di vari chilometri; questo per effetto degli angoli: un piccolo errore a 2 mn. diventa enorme dopo 70, al punto che puoi finire da tutt'altra parte. A me stava succedendo questo, come al solito ho virato un po' in anticipo su Rostock e quindi stavo sballando la direzione verso Fehmarn di un bel po'; anzi, continuando così non l'avrei mai incontrata! Come me ne sono accorto? Lo ammetto: ho acceso il GPS e cercato sulla sua mappa il punto di arrivo. Sia chiaro, non avevo la rotta sul GPS, ma la cartina, anche se rudimentale e microscopica, mi ha aiutato a capire le correzioni di rotta da fare. Ma il disorientamento era tale che, circondato solo dal grigio delle nubie a furia di fissare il GPS e correggere sono finito, in un attimo di distrazione, pure in volo rovescio, senza accorgermene, poi ho tentato di recuperare, ma non ci riuscivo... insomma: PANICO! Occhi fissi sull'orizzonte artificiale per tentare di capire in che razza di assetto stavo volando; ripreso l'aereo e un assetto decente di nuovo a testa bassa per controllare la rotta: porca pupazza, sto tornando indietro! Insomma un paio di minuti di assoluto disorientamento spaziale, per fortuna non è un volo vero; con molta calma ho poi recuperato la situazione ed alla fine...
... TERRA!!!!!!! Mi sentivo una specie di novello Colombo; finalmente qualcosa da osservare e cercare di capire dove fossi.
Non faccio a tempo a godermi l'inaspettata gioia di aver trovato l'isolotto giusto, riconosciuto da dei laghetti interni, che ripiombo in mezzo al mare perso tra le nubi. Nell'immagine sopra potete ancora intravedere un lembo di terra vicino all'ala alla mia sinistra (a destra per chi guarda). Di nuovo perso! Stavo per salvare e rinunciare quando mi accorgo che alla mia destra si intravede una costa.
Ok, allora ci sono, devo proseguire verso Bagenkop e la costa sulla destra me la tengo come punto di riferimento; ragazzi che stress!
Alleluhia! Terra di nuovo! Stavolta ho imparato la lezione e mi tengo proprio sull'esterno della punta per avere dei punti di riferimento certi; ora devo virare proprio sopra la cittadina e trovare uno straccio di strada da seguire.
La trovo: mannaggia quanto è piccola, come la seguirò in mezzo a queste nubi? La seguirò con moooooooolta difficoltà, ma non voglio mollare, ormai è una sfida: devo arrivare alla fine (tanto la moglie è a fare il bagno ho ancora un po' di tempo prima della cena). Ok, le nuvole mi permettono di fare degli scatti molto belli e dinamici, ma stavolta proprio le odio: datemi un cielo pulito!
Ora devo cercare Rudkoping, se cerco la cittadina non la troverò mai più, mi pare che lasciata la Germania UTE stia diventando meno particolareggiato, ma magari è un'impressione mia dettata dalle mie difficoltà; cerco un ponte stradale e ferroviario che mi porti sulla terraferma lontano da questo marasma di isolotti e isoline, per fortuna Luca nel suo piano di volo ha previsto questo passaggio a 'prova di idiota'.
Adesso tiro dritto seguendo la ferrovia, la vedo meglio, sino a Svendborg, questa mi pare più grande, la riconoscerò meglio.
Finalmente un po' di calma; il meteo è un po' migliorato e la strada da seguire un po' più grossa. Tiro il fiato e per la prima volta realizzo che... gente, sono in Danimarca!
La Danimarca, la patria di uno dei miei filosofi preferiti! Voglio guardarmi attorno, la Danimarca chissà mai se la vedrò, mi accontento di guardarla con questo occhio virtuale; tanto prima di arrivare ad Odense ci vorrà un po' di tempo.
E invece no; ecco già qua l'autostrada, ora mi tocca pure cercare l'aeroporto che sarà di sicuro piccolo e per fortuna ho il codice ICAO altrimenti starei ancora girando là. Un'occhiata al GPS e me lo trovo lì davanti; chiedo di atterrare e mi viene chiesto di scegliere la pista. Un'occhiata agli strumenti e decido per quella dritta davanti a me, mi sono già stressato abbastanza, niente giri strani stavolta.
La pista che ho scelto è in erba!!!!!!! Non ho nessuna intenzione di essere sopravvissuto al Baltico e poi finire la mia spedizione capottato su una striscia d'erba; decido quindi di cambiare pista, voglio l'asfalto e lo voglio alla mia sinistra (capita solo a me oppure anche a voi? Viro molto meglio a sinistra che a destra, boh!)
'Biancheria' tutta fuori e niente orpelli: voglio atterrare e lo voglio fare al più presto, questa tratta mi ha letteralmente distrutto fisicamente e psicologicamente.
Sì, sono stanco e quindi la prendo un po' storta, sarà meglio raddrizzare un po': io la traversata del Baltico mica la rifaccio, se mi schianto qui all'atterraggio ci faccio proprio una figura di m....
Meno male, niente figure; carino lo scalo, ci sono un sacco di alberi. A terra nessuno mi dà indicazioni su dove parcheggiare, sembra che non ci sia nessuna frequenza al suolo e quindi vado a caso.
Toh, una pompa di benzina; sarà meglio rabboccare, per la prima volta, come si vede dagli indicatori, ho finito il carburante nei tips allari e stavo andando con quello interno. Meno male parto sempre con il pieno. La terza tappa è finalmente finita, sono stravolto; mi pare si noti persino nella immagine finale ;-)
Alla prossima! (stavolta mi riposo un po'!)

19 aprile 2007

TOUR Bolzano - Capo Nord [C2]

Ci eravamo lasciati ieri con il sottoscritto che invece di tirare dritto e seguire il piano di volo verso Rostock eseguiva una manovra di disimpegno tipica di un caccia per andare verso Est; già, ma dove? Scommetto che tutti penseranno che volevo fare un altro passaggio su Laage per intercettare qualche EFA, ma con l'SF-260? No, la mia idea era un'altra; certo è che virare a est mi ha fatto subito incontrare una situazione meteo ben diversa da quella di prima. Rinuncio alla mia deviazione? Tenete presente che senza il piano di volo di Luca questo diversivo di rotta lo posso seguire solo sulla cartina stradale con l'autostrada che mi porta sino ad un certo punto e poi... poi devo andare a naso. In mezzo alle nuvole anche solo seguire l'autostrada non è impresa da poco.
Ma perché tanta curiosità di andare ad est? Voglio trovare Greifswald, la città dove è nato il pittore romantico Caspar D. Friedrich; i suoi dipinti li uso spesso per spiegare i concetti cardine del romanticismo storico-filosofico. Se avete dato un'occhiata al mio link, che punta a Wikipedia, riuscite a capire facilmente il perché. Non ditemi che non conoscete Friedrich? Impossibile! Un suo dipinto è diventato una vera e propria icona del Romanticismo; quale? Ma "Il viandante sul mare di nebbia".
Visto che l'avete riconosciuto? A chi non interessa sappia che farò altre 'deviazioni di rotta' artistiche in questa tratta di volo quindi può anche saltare il tutto se si stanca di tale digressione.
Tornando al volo sono fortunato perché, complice credo la vicinanza al mare, di colpo le nubi si aprono - con il meteo reale non era affatto scontato - e la città di Greifswald appare in tutto il suo splendore.
Percepisco benissimo il paesaggio del luogo che compare in molti dei suoi quadri, a partire dal mare e dalle spiagge lunghissime, ma ora voglio trovare l'isola di Rügen, protagonista di alcuni suoi dipinti. Eccola sullo sfondo!
Rügen è un isola stranissima con acqua all'esterno ed anche all'interno, facile perdere l'orientamento in questa zona che sembra un'immensa 'palude', ma sembra solo.
Sto cercando se per caso trovo delle scogliere, non a caso uno dei suoi quadri più famosi si chiama proprio "Le bianche scogliere di Rügen".
A dire il vero di scogliere non ne trovo, la sua sarà una esagerazione pittorica, una specie di licenza poetica, in compenso vedo delle spiagge lunghissime che proprio non mi sarei aspettato di trovare qua anche se, a dire il vero, il mare e le spiagge tornano spesso nei sui quadri.
A questo punto non può non venirmi in mente quel suo capolavoro che ritrae una spiaggia con il mare e il cielo, un piccolo uomo e quel senso di infinito tipico di tutti i romantici; "Monaco sulla spiaggia" sembra essere stato dipinto con in mente questa zona, almeno così pare a me.
Un capolavoro, non c'è che dire, talmente innovativo da non sembrare un quadro di inizio ottocento. Già, ma ora bisogna tornare verso Rostock per riprendere il piano di volo; trovare un punto rappresentativo in tutta questa acqua e terra non è facile, ma lo trovo sulla cartina in una stretta lingua di terra su cui passano solo strada e ferrovia: eccolo sotto di me.
Trovata la strada continuo a seguirla con non poche difficoltà, non è un'autostrada quindi è molto più piccola, mentra l'isola di Rügen non smette di stupirmi con il suo continuo alternarsi di acqua, terra e spiagge.
Ora non mi resta che trovare il ponte che collega l'isola alla terra ferma, impresa tutt'altro che facile perché il maltempo, che avevo superato poco prima di Greifswald, mi ha raggiunto; con difficoltà riesco ad individuarlo tra le nuvole.
Passato il ponte sembra scomparire anche il maltempo, infatti sorvolo Stralsund senza problemi e mi dirigo verso Rostock che dista una settantina di chilometri. Ecco Stranlsund!
Non avendo autostrade come riferimento decido di seguire la costa fidandomi del fatto che UTE le rappresenti al meglio; UTE non delude e costeggiare il Baltico non è affatto un problema. Intanto le zone da me sorvolate mi ricordano un altro dipinto capolavoro di Friedrich: "La grande riserva".
Per un po' sono persino tentato di portare l'orologio al tramonto per ricreare l'atmosfera, ma rinuncio: questo è un tour serio e voglio mantenere il realismo il più alto possibile. Vado quindi in cerca di Rostock per riprendere il piano del Gardenese Volante; nella foschia mi pare di vederla.
Capire se sia proprio quella la città da me cercata non è affatto difficile: Rostock è molto grande, si trova alla fine dell'autostrada che ho seguito sino alla mia deviazione ed è affacciata sul mare quindi sarà un mega-porto. Infatti così è!
Ora mi aspetta l'ultimo balzo: quello in mare aperto verso la Danimarca. Lo affronterò prossimamente, intanto cerco di guardare all'orizzonte se riesco a scorgere la terra danese, ma non ce la faccio. Danimarca, sto arrivando!

Un bocca al lupo a tutto il gruppo di VV che stasera in multiplayer mi supererà giungendo all'aeroporto di Odense.

 

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