27 novembre 2009

Vigilius World Tour: tappa 54, ancora in Messico!

Acapulco è un gran bel posto, ma mica ci posso stare tutta la vita così oggi, dopo aver corretto una verifica di storia, decido di riprendere il viaggio almeno per un pezzetto.

Il meteo dice cieli sgombri e così decido di salire a 15000 piedi per godermi il panorama, ma... ma c'è una leggera foschia che rende difficile osservare il tutto sino all'orizzonte.

Nulla di preoccupante, tanto c'è ben poco da vedere, sembra di stare nel deserto: città zero! Mi pare un po' strano eppure è così: dopo Acapulco non ho trovato più nulla di nulla, nemmeno a Puerto Escondido, a parte lo scalo che altro non è una triste striscia di asfalto.

La località è famosissima in Italia per l'omonimo libro di Cacucci e, soprattutto, per il film di Salvatores al punto che, proprio dopo l'uscita del film, la comunità italiana nel luogo è cresciuta a dismisura (sic!) Non è il mio genere di film e tanto meno Salvatores mi piace (a dire il vero il cinema oramai mi dice sempre meno, solo Shrek e i film di animazione paiono fatti bene) però già che c'ero sono passato di qui. Il mio viaggio prosegue sempre costeggiando il mare sino ad arrivare a Bahia de Huatulco, ma la visibilità non migliora e di zone abitate neanche l'ombra.

La situazione non cambia sino a Ixtepec dove, finalmente, la visibilità migliora in maniera decisiva: ora vedo tutto!

Ne ho abbastanza di mare, decido di dirigermi visto l'interno anche perché la mia meta si trova in alta montagna quindi è bene che cominci a cercarle. Ma questo la prossima puntata, ora devo decidermi a dare i voti a quella già citata verifica (il che vuol dire rileggersi tutte e tre le domande per 26 alunni: HELP!!!!!!!) Per la cronaca tutto questo deserto mi ha insospettito ed ho poi capito il perché: è FSX di default, mi sono dimenticato di installare le landclass di XClass per il Sud-America; ora le ho messe quindi nelle prossime immagini vedrete dei cambiamenti (almeno mi auguro).

22 novembre 2009

Vigilius World Tour: tappa 53, Acapulco!

La sosta in quella spiaggia paradisiaca di Puerto Vallarta è durata sin troppo, mi fiondo quindi nel mio Mooney per completare la tappa.Sullo sfondo si vede ancora il mare, ma mi aspettano un po' di montagne; prima di continuare saluto con invidia l'amico Wilm che mi ha fatto notare come in meno di 10 minuti da casa sua possa raggiungere una spiaggia simile a quella messicana. Sono un 'montanaro', ma non disprezzerei di certo un'opportunità simile. Supero una catena montuosa non altissima, ma neanche disprezzabile e mi ritrovo così a costeggiare l'Oceano Pacifico. Lo so, è passato un sacco di tempo dall'ultimo post, ma gli impegni di lavoro sono veramente tanti e sino a Natale sarà uno stillicidio quindi non aspettatevi troppo, faccio del mio meglio. Appena mi avvicino al mare ecco che piombo nella nebbia: nebbia? Non so di preciso cosa sia, di certo è una foschia densissima.

Pratricamente la foschia mi impedisce di accorgermi quando arrivo ed oltrepasso l'abitato di Manzanillo. Tra l'altro ho notato una stranezza: da quando sono in Messico la distanza tra gli scali e le città corrispondenti è aumentata in modo consistente. Mi spiego meglio: prima l'aeroporto X si trovava sempre o nella città X o nelle immediate vicinanze, qui invece lo scalo Y si trova sempre bello lontano dalla città Y. Boh! Per fortuna la nebbia/foschia mi lascia e torna una buona visibilità. Ad un certo punto vedo una cosa veramente strana: una specie di eco-mostro! Ma che è quello schifo? Prendo la cartina e scopro di essere nei pressi di Lazaro Cardenas; da una ricerca sul web scopro che c'è un famosissimo, anche per fatti tristi tipo morti durante gli scioperi, stabilimento di acciaio: che sia quello? Procedo sempre più a sud e quando il sole comincia a calare arrivo a Zihuatanejo. Ancora poco più di 30 minuti e sono arrivato, il sole sta calando, ma ce la dovrei fare. Ed ecco l'arrivo, alquanto scenografico, ad Acapulco (vero nome Acapulco de Juarez): l'idea di una città mondana e turistica ricca di luci è ben rappresentata a mio parere. Io associo il nome di questa città a dei pazzi che si tuffano da scogliere altissime, mi aspettavo di trovare questa notizia come prima sul web, invece... Anche qui la stranezza dello scalo che è ben 7-8 minuti oltre la città; tra l'altro appena passate le famose scogliere dei tuffatori mi ritrovo con problemi di visibilità. Il puntino di luce in fondo è proprio lo scalo; per fortuna sotto lo strato di nuvole la situazione visibilità è migliore. Se non pulisco il vetro... tra l'altro è anche bello rigato: 'sto Mooney comincia ad essere bello vissuto. Tra l'altro mi accorgo solo ora che non ho ancora messo la mappa di questa tratta: eccola. Per oggi è andata, alla prossima anche se, visti gli impegni, non so quando; ogni previsione è impossibile.

13 novembre 2009

Vigilius World Tour: tappa 53, Mexico!

Lascio Hermosillo al mattino presto nella speranza di trovare zone del Messico più interessanti di quelle da me sorvolate nella tappa precedente.Sia chiaro: la città non ha proprio nulla che non va, c'è pure un laghetto, ma FSX non mi sembra dare il meglio di sé in questo frangente. Oppure, più facilmente, mi è rimasta un po' indigesta la colazione: immancabili tortillas, uova al pomodoro con fagioli fritti e peperonata!!!!!!!!! (la fanno proprio così) Il paesaggio non è il massimo, ma sicuramente è interessante perché è un deserto roccioso con, a tratti, presenza di acqua e sullo sfondo l'Oceano Pacifico. Il sole però batte implacabile sul vetro del mio Mooney e dalla foschia al suolo capisco che la calura, nonostante siano solo circa le 9 di mattina, è già opprimente. Sorvolo Ciudad Obregon: temperatura al suolo, 29 gradi, umidità già oltre il 50%; iniziamo bene! Per fortuna la rotta da me pianificata mi riporta in riva al mare dove il paesaggio almeno è un po' più vario. Dopo quasi un'ora di volo ben poco emozionante arrivo a Los Mochis ed almeno la città appare essere interessante anche se la cappa di calore è sempre presente. Interessante notare che questa foschia è presente spesso sui centri abitati e tende a scomparire in riva al mare o nelle zone completamente disabitate: caso o simulazione? Altra ora di viaggio ed arrivo a Mazatlan e si capisce subito che questa è una città bella grossa nonché turistica; sullo sfondo si vede anche la collinetta dove, nella realtà, sorge il faro. Altra ora di volo nel nulla ed arrivo in un bel luogo paesaggistico: a parte la solita foschia, vedo montagne, un bel golfo ed una mare stupendo. Nell'abitacolo il caldo è insopportabile, sono tutto sudato, devo fare carburante, che dite, mi fermo? Sì, sì, sono in anticipo, ho ancora buona parte della giornata di fronte, mi fermo a fare un bel bagno ed una bella siesta. Mi viene però la curiosità di sapere in che razza di posto scendo, tiro fuori la cartina... mica male, sono a Puerto Vallarta! Da buon nordico non sono un amante dei bagni, ma quando ci vuole, ci vuole. Atterro, parcheggio e mi butto sulla prima spiaggia che trovo: ci voleva proprio! Non male il posticino, vero?

05 novembre 2009

Vigilius World Tour: tappa 52, Hermosillo!

Eravamo rimasti in quel di Santa Monica in California, praticamente attaccata a Los Angeles di cui qui sotto vedete uno degli aeroporti: provate a contare gli aerei al parcheggio, sono tantissimi!Proseguendo sulla costa, poco dopo arrivo a Long Beach che, a dire il vero, mi aspettavo più interessante: solo una lunga striscia di sabbia circondata da case. Dopo le zone abitate finisco in mezzo al nulla quasi di colpo; qui in giro ci sono vari parchi nazionali, foreste, e pure una base dei Marines, quella di Pendleton, ma in FSX tutto è un po' brullo. In fondo si vede già la città di Oceanside. Proseguo il mio viaggio e quando sono nei pressi di San Diego - dove tra l'altro ha passato un intero anno la mia ex-alunna Sandy che è uscita con 1oo e lode all'esame di stato - mi viene in mente che qui nei paraggi ci dovrebbe esserci... eccola là, la Top Gun School a Miramar. A parte il vetro del mio Mooney che è veramente sporco, non riesco a vedere nessun caccia in azione: peccato! I Tomcat comunque sono stati ritirati dal servizio già dal 2004. Mentre mi avvicino a San Diego dò un'occhiata alle mie carte e scopro che devo volare ancora per più di due ore: meglio fare rifornimento. A San Diego riesco a scorgere ben due scali enormi molto vicini: decido che atterrerò nel secondo. Passo in fianco al primo scalo nella mia discesa e vedo che è bello pieno. Lo scalo scelto da me invece è completamente vuoto: va bene la crisi, ma... boh! Faccio rifornimento, decollo e guardo un po' San Diego: ecco il porto, almeno credo. Guardo indietro e scorgo vari grattacieli ed un'immensa nave da crociera: sarà mica quella di Love Boat? No, non è quella! Da qui in poi saranno due ore e mezza circa di viaggio, ma praticamente il nulla!!!!!!! Mi ero abituato troppo bene: prima l'Alaska, poi Tongass Fjord, poi Vancouver e UTX Canada e UTX USA; dopo San Diego inizia il Messico e il salto è veramente deprimente. Siete pronti al deserto in tutte le sue forme? Deserto roccioso con poca vegetazione tipo arbusti.
Deserto simil-sabbioso con vegetazione sempre più rada e bassa. Deserto sabbioso e alquanto noioso; notato la rima? Son poeta!

Una noia... quando ho pianificato la rotta ho scelto waypoint che reputavo essere facilmente riconoscibili, quindi supponendo di trovare un po' di deserto, ma non così tanto, avevo scelto come punto di virata uno scalo dal nome altisonante: San Felipe International. Con un nome così chissà che roba; infatti... Se non era per il GPS col cavolo che lo trovavo: della città nessuna traccia. Ora devo lasciare la terra per un breve tratto di mare: 40 minuti di noia, era da un pezzo che non affrontavo tratte così lunghe prive di interesse, mi sa che mi ero abituato troppo bene. Dopo una serie interminabile di sbadigli avvisto la costa. Ma il panorama non cambia: desolazione! Alla fine arrivo ad una decina di minuti dalla mia meta, Hermosillo, contatto la torre di controllo, sintonizzo la frequenza e riceva dozzine di messaggi. Possibile che qui nel nulla girino così tanti aerei? Eppure mancano pochissime miglia e ancora non vedo nulla; alla fine scorgo lo scalo e capisco che tutti quei messaggi devono essere le comunicazioni tra un aereo in partenza che sta solo aspettando che io atterri ed un altro che scorgo su una piazzola lontana che sta dirigendosi verso il rullaggio. Pensavo peggio, c'è anche la città sullo sfondo, la temperatura è di 37° (gulp! Ed è ottobre!) e: o i messicani parlano troppo oppure c'è vita laggiù. Visto che stanno aspettando la mia discesa mi sbrigo e, a rischio di schiantarmi, riesco a fare in diretta uno dei miei scatti migliori. A terra rischio pure di essere travolto da quel famoso aereo che stava dirigendosi al rullaggio. Lo scalo è medio, ma la gestione dell'ATC mi pare un po' allegra; va beh, anche per oggi è finita.

03 novembre 2009

Vigilius World Tour: tappa 52, la California!

La prima parte di questa tappa si svolgerà tutta in California; partenza da San Francisco ed immagine, a mio modesto parere, ben riuscita.

Viratona per mettermi in rotta e in fondo in fondo si vede ancora il Golden Gate.

San Francisco fu anche la città simbolo del flower-power e degli hippies; per fortuna io ero troppo piccolo, sono di quelli che ritiene che fu una mezza bufala pilotata dai soldi anche se sicuramente ci fu che ci credette veramente (pochi ad esempio sanno che il famosissimo concerto di Woodstock non si tenne in quella città, ma a ben 70 km. di distanza: potere dei mass-media), ma di riflesso mi ricordo benissimo un brano che rappresentò quell'epoca. Quelli che hanno più o meno la mia età potrebbe fare un salto sulla sedia a sentire quel brano: andate ad ascoltare e poi mi direte. Intanto mentre prendo quota e mi guardo in giro mi capita di osservare, per più di una volta, i grandi liners in atterraggio verso lo scalo da cui sono partito (qui passa un'aereo ogni minuto).

Arrivo così a San Jose che chiude la baia di San Francisco, la città è ora più popolosa della stessa San Francisco, e si trova nella famosissima Silicon Valley; con il silicio si fanno i microprocessori che mandano avanti tutti i nostri PC. Sarà per quello che vedo in giro tutte quelle strane forme sabbiose? A me ricordano di più delle saline. Anche lo scalo di San Jose è di dimensioni... fuori dalla norma: ma qui qualcosa di piccolo, no? Continua il mio tour californiano e raggiungo la città di Salinas dove nacque il premio nobel John Steinbeck di cui, colpevolmente, non ho letto niente; ma mica si può leggere tutto! Proseguendo scopro che la California è molto diversa dal nostro immaginario collettivo fatto di telefilm che ci fanno vedere solo una faccia della medaglia: non è vero che è solo tutto spiagge, mare e belle ragazze in bikini, qui abbonda anche un paesaggio brullo a tratti semidesertico. Arrivo così a Santa Maria nella contea di Santa Barbara: qui tutti santi? Ed eccomi ad un'altra città: secondo voi sarà anche questa un santo o una santa? Bingo! Sullo sfondo Los Angeles e in primo piano Santa Monica, la città liberal abitata da intellettuali e seguaci della macrobiotica (non fa per me). Il nome deriva dalla madre, Monica appunto, di Sant'Agostino che, incredibile dictu, finisco di spiegare domani in classe; avrò una curiosità in più da dire, così si smetterà di dire che i videogiochi sono roba anti-culturale. Non ho ancora messo la mappa della tappa: eccola! Lo so, lo so, avete già sbirciato dove intendo andare, poco male. A proposito di California che pare essere più un sogno rispetto alla verità, non vi viene in mente niente? Anche per gli americani è una specie di sogno, non ci credete? Ascoltate e non ditemi che non la conoscete!!!!!!!!!!!!



E c'era anche la versione italiana dei Dik Dik.


 

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