30 dicembre 2011

NWAT-X Tappa 16: Nanaimo / Pitt Meadows

Ed eccomi pronto all’ultima tappa dell’anno nella speranza che anche l’amico Maury ci possa raggiungere al più presto. Si torna sul continente e finalmente nello British Columbia dove ci resteremo veramente tanto.

Come vedete attraverso un lungo braccio di mare, neanche poi tanto a dire il vero, per poi risalire il corso di un fiume sino allo scalo di arrivo.

Volo breve, dal meteo incerto, specie all’inizio, ma, come vedrete, ricco di belle immagini.

Decollo da Nanaimo in una giornata un po’ nuvolosa, ma non mi aspetto pioggia.

Meteo reale, come sempre, con una buona visibilità, vento gelido che però a tratti spazza l’orizzonte dando al paesaggio una nitidezza insolita.

Prima di lasciare la terra di Vancouver Island per dirigermi sul mare attraverso delle bellissime zone ricche di acqua.

Ma è proprio quando sto per lasciare la terraferma che inizia lo spettacolo del meteo e delle nuvole.

Ricordo che uso REX2: scarico il meteo reale e poi lascio che sia il programma stesso a caricare le nuvole che ritiene essere più adatte. Ogni tanto da questo mio modo di fare esce qualcosa di assolutamente spettacolare: non ci credete? Guardate!

Sorpresa Sorpresa Sorpresa

Da non credere, vero? Però purtroppo avvicinandomi alle coste continentali tutto questo ‘ben di dio’ me lo lascio alle spalle.

Ormai sono in vista della costa e dell’estuario del fiume Fraser e le nuvole sono ormai del tutto scomparse.

Ora non mi resta che imboccare il fiume e seguirlo sino alla meta di arrivo.

Alla mia destra vedo lo scalo di Boundary Bay che è quello da cui sono partito per andare verso sud per arrivare al punto di partenza del mio tour: scommetto che non se lo ricordava nessuno! Diavolo

Alla mia sinistra invece vedo i grattacieli di Vancouver e, un po’ più indietro, lo scalo internazionale della città; magari prima o poi passerò anche di lì.

La ragnatela di strade disegnate dall’ottimo scenario della Orbx mi distrae un attimo dal volo che, comunque, risulta facilitato: devo solo seguire il fiume, risalirlo come un salmone Occhiolino.

Tra l’altro ho scoperto che FSX o chi per esso si è riparato da solo perché sto volando nuovamente con il file dell’autogen di default: scatti quasi nulli e panorama cittadino notevole.

Ed ecco davanti a me Pitt Meadows: atterrare sarà un giochino da ragazzi, persino l’ATC mi dà retta e mi dà un avvicinamento diretto.

Invece appena mi abbasso di quota prendo dei sonori ‘ceffoni’ da tutte le parti: sono delle raffiche di vento violentissime che mi creano non poche difficoltà di allineamento pista. Infatti devo atterrare tutto di timone con il muso che non guarda la pista: roba da matti!

Queste situazioni non mi spaventano più come una volta, qualche ora virtuale di volo alle spalle ce l’ho, ma mi preoccupo sempre un po’. Atterrato parcheggio pigramente il mio velivolo che, forse a causa della sua leggerezza, patisce particolarmente le raffiche laterali di vento.

Ed ora? Ora via a studiarmi la possibile prossima tappa Occhiolino.

24 dicembre 2011

Buon Natale a tutti!

Avrei volato anche già la sedicesima tappa, ma con precisione svizzera nel primo giorno delle mie ferie sono stato assalito dal virus intestinale che mi ha costretto a letto tutto ieri e in parte anche oggi quindi non ho avuto tempo di scegliere le immagini etc.

Trovo però il tempo di fare gli auguri ai miei cari amici di blog con un’immagine e le parole di Madre Teresa di Calcutta.

Vivi la vita
di Madre Teresa di Calcutta

La vita è un'opportunità, coglila.
La vita è bellezza, ammirala.
La vita è beatitudine, assaporala.
La vita è un sogno, fanne una realtà.
La vita è una sfida, affrontala.
La vita è un dovere, compilo.
La vita è un gioco, giocalo.
La vita è preziosa, abbine cura.
La vita è una ricchezza, conservala.
La vita è amore, godine.
La vita è un mistero, scoprilo. 
La vita è  promessa, adempila. 
La vita è tristezza, superala. 
La vita è un inno, cantalo. 
La vita è una lotta, accettala. 
La vita è un'avventura, rischiala. 
La vita è felicità, meritala. 
La vita è la vita, difendila.

AUGURI!!!!

21 dicembre 2011

NWAT-X Tappa 15: Orcas / Nanaimo

Anche se i miei compari non si sono ancora mossi e visto che nelle vacanze di Natale sarò impegnato con il solito giro dei parenti ho deciso di compiere ancora un balzo in avanti: gli altri mi raggiungeranno poi.

Finalmente in Canada e per restarci; ho deciso di andare a dare un’occhiata alle isole intorno.

Come vedete basta poco e sono nello British Columbia sull’isola Vancouver: volo breve, ma spero interessante.

Il meteo non è ottimale, ma visto che starò in giro meno di mezzora non me ne curo molto: ho fretta di lasciare gli USA per dedicarmi al Canada che si preannuncia interessante e ricco di zone spettacolari. Decollo da Eastsound, ancora in America, e dietro di me ci sono sempre i miei amici ‘retaioli’ pronti ad immortalarmi mentre parto.

Passo sulla baia e capisco da dove deriva il nome di quest’isola: Orcas island, la vedete anche voi?

Già, sotto di me passa un orca con il suo inconfondibile sbuffo; ce ne saranno altre, ma ero talmente impegnato a guardarle che non ho fatto altri scatti. La giornata è uggiosa, ma la luce strana mi permette di apprezzare i dettagli dell’ala del mio velivolo.

La zona è piena zeppa di idroscali per il mio amato Beaver: eccomi sorvolare quello di Bedwell Harbour.

Mi avvicino ad Otter Bay mentre le nuvole si fanno sempre più minacciose.

Purtroppo inizia a piovere, ma sotto di me vedo un ferry-boat e…, ma le vedo solo io le automobili sul ponte?

Questo sì che si chiama dettaglio! Proseguo verso nord-ovest lungo il Salish sea e purtroppo la pioggia si tramuta in nevischio: il paesaggio è particolare, ma molto… canadese?

Raggiungo la città di Ganges sull’isola Salt Spring e vengo accolto dal porto molto ben attrezzato e la solita base di idrovolanti, i veri mezzi di trasporto di questa zona.

Più mi dirigo a nord e più il meteo si incupisce: smette di piovere o nevicare, ma peggiora la visibilità. Devo affidarmi completamente al GPS che però mi conduce dritto dritto allo scalo di arrivo.

La mia meta è Nanaimo dove è nato Raymond Collishaw un asso della Prima Guerra Mondiale, 60 abbattimenti confermati, mandato chissà perché a comandare l’aviazione in Nord Africa durante la Seconda Guerra Mondiale. L’aeroporto canadese ora porta, giustamente, il suo nome.

Nell’immagine sopra vorrei farvi notare i fari nella nebbia delle auto che fanno capire benissimo il tracciato stradale anche questo non è più visibile ad occhio nudo: FSX sa ancora stupire Sorpresa.

15 dicembre 2011

NWAT-X Tappa 14: Anacortes / Orcas

Oggi si torna in un luogo già visto precedentemente, ma devo ammortizzare in qualche modo la spesa dello scenario che, tra l’altro, è molto bello quindi unisco l’utile al dilettevole.

Come vedete se volassi direttamente in linea d’aria da uno scalo all’altro la tappa sarebbe molto breve così ho deciso di fare il giro un po’ largo. A giudicare dai tanti idroscali nei paraggi questo sembrerebbe essere il paradiso di aerei come il Beaver, ma io ho le ruote e quindi devo cercare scali più normali.

Naturalmente i miei compagni di viaggio sono liberi di passare dove vogliono e magari esplorare altri luoghi; la zona qui è molto bella ed ho deciso di sorvolare, almeno per un attimo, il Canada che sarà protagonista di tappe future.

Ma è tempo di partire: lascio Anacortes in una splendida giornata soleggiata anche se parecchio freddina.

Come dicevo la giornata è splendida e serena, ma dalla luce stessa si capisce che fuori deve fare un bel freddo.

Attraverso un po’ di mare ed arrivo nei pressi di Friday Harbor che è poi molto vicino al volo di default di FSX appena installato.

Qualcuno l’avrà notato anche nelle immagini precedenti, ma è evidente che nella notte c’è stata una spruzzatina di neve e lo scenario rende alla perfezione questa cosa.

Come avevo detto prima ho deciso di andare a ‘ficcanasare’ un attimo in Canada ed infatti eccomi a sorvolare la città di Victoria nella Columbia Britannica che prossimamente ci vedrà parecchie volte.

La città è resa splendidamente e non ho nessun problema di esaurimento della memoria ed alla fine ho scoperto il perché.

Il perché è che ho barato senza rendermene conto. Nelle mie mille prove per ottimizzare FSX avevo installato un programmino che mi cambiava il file ‘default.xml’ che si trova nella cartella autogen di FSX; dopo le mie prove decisi che era meglio modificare direttamente a mano il file fsx.cfg così disinstallai il programmino in oggetto e mi dimenticai della cosa. Non mi accorsi però che FSX non era tornato come prima perché nonostante facesse il backup di tutto, la routine di disinstallazione del programma non ripristinò il file precedente e così il mio FSX rimase senza il file ‘default.xml’ nella sua cartella; volavo senza quel file senza accorgermene. Eccomi intanto mentre sorvolo il porto.

Ad un certo punto sono iniziati i problemi di esaurimento della memoria ed io non capivo il perché; il perché era dovuto al fatto che installando la patch dello scenario di Anacortes l’installazione di FTX mi avvertiva della cosa, il file mancante, ed io sono andato a prendermi il file originale (io conservo sempre una copia di backup di FSX appena installato nel caso si perda qualche file o sbagli qualcosa nei miei esperimenti quotidiani) e l’ho copiato nel suo posto originale. Ora, il file default.xml inserisce nell’autogen moltissimi alberi in più e tutta una serie di ‘casette’ stile silos o McDonald che portano il mio FSX ad esaurire la memoria. In FS2004 proprio lo si doveva cancellare quel file lì perché era causa di un memory leak; in FSX no, ma saturava la memoria del mio sistema a 32 bit con la scheda grafica da 1 Gb. A proposito: sto sognando o sotto di me vedo un campo da baseball?

L’altro giorno dopo l’ennesimo blocco per mancanza di memoria ho avuto un lampo di genio ed ho ricostruito tutta la faccenda; ho rinominato il file default.xml in default.ORIGINAL in modo che FSX non lo caricasse e di colpo ho iniziato nuovamente a volare con gli slide dell’autogen tutte e due al massimo Sorpresa. Chiaramente così facendo perdo molti particolari degli alberi e degli edifici, ma se non ve l’avessi detto ve ne sareste accorti?

Intanto viro verso nord-est e comincio a dirigermi verso la meta della mia tappa che è ancora negli USA: la San Juan Island.

Avvisto in lontananza Roche Harbor in una zona bellissima con tantissimo mare e insenature.

Raggiungo la zona di Deer Harbor: questa qua sotto è la foto reale presa da un aereo.

Ed ecco l’immagine in FSX anche se da tutt’altra angolazione.

Vi assicuro che la somiglianza è notevolissima! Intanto in lontananza vedo già l’abitato di Eastsound che è l’arrivo della mia tappa.

Giù i flaps e pronti per l’avvicinamento: visuale splendida e meteo favoloso (notate il campo da golf).

Ora che ho risolto i miei problemi di memoria mi voglio proprio godere questo avvicinamento.

Vicino alla riva i particolari che riesco a scorgere, nonostante abbia l’autogen ‘zoppo’ a causa della mia modifica, sono tanti e a dire il vero preferisco volare così che con 4 alberi e case in più e bloccarmi ogni due minuti.

Sotto di me scorre una strada con tanto di automobili e TIR che scorrono veloci, direi troppo veloci: ma qui nessuno controlla i limiti di velocità?

Vedo la pista e… ma dai… non ci credo… ci sono pure dei ‘retaioli’ che osservano il passaggio degli aerei in transito; i ‘retaioli’ sono quei fanatici che si mettono dietro le reti, appunto, per poter fare immagini a tutto ciò che vola (in Italia sarebbe proibito).

Chissà la faccia che hanno fatto vedendo passare sopra di loro un aerei italiano: Italians do it better! Esco dalla pista e lo scenario aggiuntivo mi accoglie con la sua miriade di particolari assolutamente realistici: sul cartello si può persino leggere cosa c’è scritto!

Mi dirigo al parcheggio mentre c’è gente sullo sfondo che cammina, si saluta, legge il giornale… insomma, l’ambiente è vivo.

Aperto il tettuccio e spento il motore scorgo dietro di me decollare un Cessna (si vede sotto la mia ala).

Bella tappa; sono consapevole di perdere qualcosa in fatto di autogen a causa della mia modifica ‘casuale’, ma io direi che posso tranquillamente andare avanti così.

 

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