30 marzo 2012

NWAT-X Tappa 27: Leo Creek / Woodcock

Incredibile, riesco a scrivere e non è passato un mese! Sorpresa Ok, vediamo di non gasarci troppo che tanto non è cambiato quasi nulla dalla volta precedente. Tappa di trasferimento lunghetta e sempre con tanto freddo, ma un po’ di verde sembra fare capolino da qualche parte: merito soprattutto dei pini e dei boschi.
L’andamento del mio tour sembra folle, ma se avessi voluto andare solo a nord avrei dovuto affrontare un volo lunghissimo: qui gli scali scarseggiano e quindi si va un po’ dove si può.
Si nota chiaramente come attraversi prima una zona di laghi, poi delle montagne per poi seguire strada e fiume sino all’arrivo: una tappa VFR in piena regola.
Lascio Leo Creek senza troppi rimpianti: non temo il freddo, alla partenza c’erano solo -12°, ma con tutto l’impegno del mondo ed anche se mi ero rifugiato nel piccolo villaggio più a nord dove c’era un altro scalo di pescatori (di cosa poi? è tutto ghiacciato!), cominciavo un po’ ad annoiarmi con tutta la monotonia di quel bianco e, soprattutto, di un meteo infame che impediva qualsivoglia volo. Appena il tempo me lo permette torno allo scalo deserto di Leo Creek, accendo il velivolo, lo lascio scaldare ben benino e… via!
Ok, il meteo non è il massimo come visibilità, ma molto meglio dei giorni scorsi dove tormente di neve erano all’ordine del giorno.
In neanche 5 minuti mentre prendo quota vedo alla mia destra lo scalo di Takla Narrows con il villaggio che mi ha ospitato sul Takla Lake.
Volare nel ramo centrale del lago è come essere in un fiordo: molto, ma molto suggestivo!
Improvvisamente la nebbia scompare e il paesaggio si fa limpido di fronte a me.
Mi avvicino ad un’altra vasta zona di laghi e il paesaggio lo trovo molto bello: sempre invernale, ma molto meno monotono.
Poi FSX fa il miracolo: in un momento di grazia tutto suo e grazie all’ausilio del meteo reale riesce a mettere delle nuvole sotto di me con il sole che passa attraverso di esse creando un effetto particolare che ho trovato di un realismo notevole oltre che bello da guardare. Grazie FSX! Alle volte ti odio proprio, ma sai sempre sorprendermi.
Mi auguro apprezziate anche voi. Ho quindi attraversato una lunga valle in mezzo ad alte catene montuose alla ricerca di un fiume: trovatolo devo seguirlo sino a quando si unisce ad un altro corso d’acqua. Bingo! Ecco il posto!
Ora ho ben due riferimenti visivi da seguire: il fiume e la strada, la Yellowhead Highway (HW16).
Il paesino che vedete è quello di Hazelton, se ricordo bene, e vedere ‘tutte quelle case’ mi fa un po’ specie dopo tanto tempo di volo quasi solitario in zone solitarie. Ora si tratta di percorrere la valle del fiume Skeena.
Finalmente davanti a me ci dovrebbe essere lo scalo di Woodcock ed in effetti si vede bene ed è pure asfaltato!!!!!!!!! Civiltà!!!!!!!
Di case in giro manco l’ombra, ma uno scalo così dev’essere sicuramente vicino a qualcosa anche perché mentre atterro noto che non sono solo.
In effetti consultando lo smartphone scopro che Woodcock non ha neppure una pagina su wikipedia perché è l’ennesimo posto di pescatori; il luogo più vicino dove andare a ‘vivere’ è Kitwanga; sono solo una dozzina di chilometri, speriamo di trovare un passaggio.

23 marzo 2012

NWAT-X Tappa 26: Fraser Lake / Leo Creek

Passato più di un mese dalla tappa precedente, ma i motivi del ritardo li ho spiegati nel post precedente; questa tappa in realtà l’ho volata all’inizio di Marzo, ma trovo il tempo solo ora di relazionarla. Tappa interlocutoria di trasferimento e quindi priva di interessi particolari se non per il paesaggio invernale realmente ‘cold’! Temperatura sotto lo zero

La mia risalita verso nord prosegue lentamente e l’acqua è un po’ la mia cartina VFR.

In effetti la presenza umana è ridotta ai minimi termini in queste zone e il mio proseguire a zig-zag è un po’ dovuto a questo: scali, città, fiumi e laghi sono i miei luoghi di riporto. Tappa lunghetta, ma gli aeroporti in questa zona non abbondano e, come vedremo, spesso sono semplici strisce e neanche sempre di asfalto.

Partenza da Frase Lake in una giornata bella, ma freddissima.

Il lago è ghiacciato e qualsiasi zona d’acqua che incontrerò in questa tappa sarà ghiacciata; in effetti è un po’ monotono.

Ogni tanto incontro qualche fattoria in tutto questo bianco: lo scenario rende bene il tutto, ma dubito che nella realtà siano abitate perché sono proprio un po’ abitazioni perse nel nulla di un inverno rigidissimo.

Raggiungo il Dog Creek e viro verso il nuovo waypoint.

Arrivo allo scalo di Fort St. James che è bello grosso: non me l’aspettavo.

Sullo sfondo già si vede lo Stuart Lake e finalmente vedo anche un po’ di case.

Proseguo in direzione di Murray Peak dove si vedono delle piste da sci lungo la montagna: ormai ho imparato a riconoscerle e suppongo anche i miei lettori.

Sorvolo il Pinchi Lake fino a lasciarmelo completamente alle spalle.

Quando ho tracciato la tappa ho volutamente scelto di passare su una zona definita Grand Rapids perché il nome era proprio promettente. Peccato sia tutto ghiacciato e di rapide neanche l’ombra; solo il disegno tortuoso dei corsi d’acqua porta aad immaginare cosa potrebbe essere questa zona durante il disgelo.

Attraversato il Trembleur Lake trovo la foce del Middle river che serve da punto di riporto.

Ora non mi resta che salire sino ad incontrare lo scalo di arrivo; proseguo, proseguo, ma non vedo nulla. Solo all’ultimo momento riesco ad intravederlo.

Come vedete sono altissimo, ma ormai ho una certa esperienza: tolgo manetta e mi butto in picchiata usando il velivolo a mo’ di aliante. Atterro senza eccessivi problemi, ma non c’è niente!!!!!!!!!!! Sorpresa Sono a Leo Creek che è una zona di pescatori, ma evidentemente non è stagione; mi sa che chiamerò lo scalo successivo, poco lontano, nella speranza che qualcuno venga a prendermi per darmi pernottamento.

Speriamo che la primavera arrivi presto e si possa godere di qualche colore diverso dal bianco.

19 marzo 2012

Aspettando la primavera

Sembra incredibile, ma è già quasi passato un mese dall’ultimo post e il bello è che ho già un’altra tappa volata ponta da raccontare, ma… ma manca sempre il tempo di scrivere. A denti stretti Purtroppo è un periodaccio per il lavoro con decine di riunioni pomeridiane che mi fanno tornare a casa tardi o non mi permettono di avere ‘buchi’ abbastanza lunghi per scrivere e/o volare. Prendiamola con filosofia: intanto si avvicina la primavera e così i prossimi scenari che vedrete saranno più colorati e non di un monotono e sconfortante bianco.

Parte della colpa del mio ritardo è dovuto anche all’uscita di Flight che, come tutti certamente saprete, è il nuovo simulatore di MS; simulatore? Ci sono pagine intere sul web che ne parlano male e dicono che non è un vero sim etc. Ormai so che questo capita ogni volta che MS rilascia qualcosa; l’ho scaricato e ci ho volato (la versione base è free con una nuova filosofia di vendita). Fluidità eccezionale anche con il mio PC datato anche se c’è il trucco di un LOD molto basso; è sicuramente poco simulatore, almeno per ora, e segue la logica XBox e delle vendite dal sito MS un po’ nello stile delle apps inventato da IPhone (che naturalmente non ho e mai avrò per ragioni etiche e ideologiche). Tutto vero, ma mi sono anche divertito un po’ a a testarlo e la parte free l’ho tutta terminata anche perché si tratta di un’isola sola delle Hawaii. Non sarà speciale, ma quando non si ha tempo e si vuole fare un voletto di soli 10 minuti con qualche missioncina et similia… allora è perfetto. Certo fa perdere tempo nel senso che avrei potuto andare avanti con il tour, ma, ripeto, se si hanno solo dieci minuti è molto più immediato e gratificante anche se, alla lunga, ripetitivo.

Alla prossima sperando di avere più tempo ed essere ormai in primavera con più colori. Occhiolino

 

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