Devo superare le Alpi ed allora, già che ci sono, tento di portare il Mooney più in alto che posso; devo dire che a salire non è proprio un fulmine, ma fa il suo dovere. Ma ora basta Svizzera: trovata la valle giusta viro a destra e mi dirigo con decisione in Italia. In questa bella giornata da notare sullo sfondo, in secondo piano, l'imponente sagoma del Cervino; mi sembra di essere quasi a casa. Non ci crederete, ma è da Sion che sto facendo quota e più salgo e più il Mooney rallenta; arrivo al confine italiano quasi in stallo con la massima quota che mi è riuscito di raggiungere: 17.000 piedi, speriamo bastino per la mia prossima avventura.
Inizio quindi la discesa ed ecco finalmente l'Italia in tutto il suo splendore: sullo sfondo la pianura Padana, di fronte il Lago Maggiore e a destra il lago d'Orta. Poi non venitemi a dire che l'Italia non è il più bel paese del mondo! Supero la val d'Ossola e mi dirigo poi vero il Lago Maggiore. Sotto di me, poco avanti ecco Stresa e le isole Borromee. Per sentirmi veramente a casa mi manca però ancora qualcosa: cosa? Ma diamine, la nebbia! Ed eccola puntuale quella foschia così tipica della Lombardia. Passo quindi sopra lo scalo di Vergiate, dove è nato il mio fido SF-260, compagno di molti miei tour. Arrivo quindi a Milano, avvisto sullo sfondo Linate e di fronte a me sulla destra ecco Bresso. Appena atterro succede tutto alla svelta: l'amico Merida72 mi viene incontro, mi saluta e mi sequestra il Mooney. Alcuni loschi figuri lo nascondono in un hangar e vengo invitato a tornarmene a casa mia a BG in treno (questa sì che è un'avventura); penseranno a tutto loro. Come dicono qua: "Sperem!"