27 febbraio 2009

Vigilius World Tour: tappa 05, Africa!

Ad Iraklio rimango solo una mezza giornata in quanto la città la conosco benino essendoci stato due volte; rimangono sempre interessanti i resti lasciati dai veneziani (non a caso il nome della città è anche Candia) ed anche lo stupore di trovare la fontana che porta il mio nome, anzi cognome (anche se nel link dell'immagine è sbagliato).Naturalmente so di avere un cognome veneto, pure la scuola navale a Venezia si chiama così, ma fa sempre una certa impressione ritrovarlo su un monumeto e su una piazza; a dire il vero quando ci andai nel 1984 era molto più visibile, ora la piazza mi pare più piccola e talmente piena zeppa di negozi da scoppiare. Parto al mattino presto sotto una leggera pioggia in modo che lasciare Creta non sarà un grosso rimpianto. Non lascerò solo Creta, ma anche l'Europa perché ho deciso, alla fine, di procedere verso sud ed arrivare in Africa. Avrei avuto anche l'opzione di proseguire verso est sorvolando il Dodeccaneso, la Turchia, Libano, Israele, ecc., ma alla fine ho deciso di arrivare diretto in Africa. Certo sarà una tappa molto lunga e noiosa, ho un tratto di solo mare, ma così ho guadagnato una tappa intera sulle mie previsioni, tappa che potrò utilizzare per visitare qualche altro posto. Alla fine ecco la mia pianificazione. Attraverso l'ultimo lembo dell'isola di Creta e saluto l'Europa; passerà molto, ma molto tempo prima che la riveda. Adesso mi aspetta un lunghissimo tratto di mare in cui non c'è nulla da fare e nulla da guardare. Per quasi un'ora e mezza questo è stato tutto quello che ho visto: mare e nuvole. Per fortuna hanno inventato il pilota automatico ed io lo uso senza alcuna vergogna: lo inserisco e inizio a leggermi un bel libro dando ogni tanto un'occhiata agli strumenti e di fronte a me casomai avvistassi la costa africana. Sapendo di dover affrontare lunghe tratte noiose, nel mio borsone mi sono portato un certo numero di testi, accuratamente scelti, che volevo rileggere; prendo il primo a caso e scopro essere uno dei miei preferiti: "I pensieri" di Blaise Pascal. Scelta casuale, ma quanto mai appropriata vista l'immensità che mi circonda e la fragilità del mio mezzo: se avessi un guasto qui non potrei che fare un bel tuffo in mare e buonanotte a tutti. Vado subito a cercare la sua famosissima frase che sembra scritta apposta per la mia situazione:

“L’uomo non è che una canna, la più fragile di tutta la natura; ma è una canna pensante. Non occorre che l’universo intero si armi per annientarlo: un vapore, una goccia d’acqua è sufficiente per ucciderlo. Ma quand’anche l’universo lo schiacciasse, l’uomo sarebbe pur sempre più nobile di chi lo uccide, dal momento che egli sa di morire e il vantaggio che l’universo ha su di lui; l’universo non sa nulla. Tutta la nostra dignità sta dunque nel pensiero. E’ in virtù di esso che dobbiamo elevarci, e non nello spazio e nella durata che non sapremmo riempire. Lavoriamo dunque a ben pensare: ecco il principio della morale”.

Ma mentre la cerco ne trovo un'altra quasi superiore a quella:

"L’uomo è grande poiché si riconosce miserabile. Un albero non si riconosce miserabile. Si è quindi miserabili perché ci si riconosce miserabili: ma è essere grandi riconoscere che si è miserabili".

Grandissimo Pascal, quanto avremmo bisogno ancora di te oggigiorno! E così immerso in queste letture riesco a distrarmi un po' ed alla fine eccola: l'Africa!

Sì, avete ragione, si vede poco, ma la foschia è tanta e quindi questo è tutto quello che vedo. Arrivato vicino alla costa noto subito due cose: la prima è che non avendo per l'Africa nessun addon tipo UTX le coste sembrano disegnate con il righello, insomma fanno proprio un po' schifo; secondo che sto sorvolando la città di Tobruk in Libia. Questa cittadina è famosa nella storia della Seconda Guerra Mondiale per un assedio che durò oltre 8 mesi a cui partecipò Rommel, la 'volpe del deserto'. Anche se fu poi presa nel 1942, questo primo assedio rappresentò la prima sconfitta della Wehrmacht nel secondo conflitto mondiale. Ma ecco l'immagine promessa di Tobruck.Mi sa che a questa 'semplicità' di rappresentazione dovrò abituarmi visto che in Africa non esistono addons specifici per questo continente. Dò un'occhiata al carburante e scopro che ne ho già consumato quasi metà, visto che sono solo ad 1/3 del tragitto mi metto subito a cercare uno scalo per fare rifornimento. Sono fortunato, poco dopo la città ce n'è uno in pieno deserto. Potrei aspettare ed andare un po' più avanti, ma decido di atterrare qua così posso cercare la bandiera della Libia ed aggiungerla sulla mia fusoliera: metterò solo le bandierine dei paesi nei quali sono atterrato. Lo scalo presenta 3 piste disposte a triangolo, per il resto non c'è nulla! Di sicuro trovare il carburante in Libia non sarà un grosso problema, mal che vada farò un buco per terra e vedrò zampillare il petrolio.

4 Comments:

Maury said...

Non ti invidio a vedere quella desolazione mi viene una noia che mi ricorda le mie prime tappe in Francia,ma sicuramente presto Cambierà,ne sono sicuro....ciao a presto Maury.

Fabio_Pa said...

Avevo un libro su Tobruk... Chissà dove è finito. Quando ho iniziato il tour, oltre ai riferimenti gastronomici, volevo inserirne anche alcuni letterari, sulle opere degli scrittori di ogni nazione visitata. Poi non l'ho fatto, ma mi fa molto piacere trovarne alcuni interessantissmi qui. Grazie e buon volo. Fabio

Luk@ said...

Ciao Vigilius,
Anche io ho lo stesso problema del terreno in Sud America. Io credo di averlo risolto con delle mesh prese da AVSIM, ma tu prova questo sito: http://simviation.com/fsx_terrainmesh.htm
Quelle dell'Africa dovrebbero essere quelle della 6° figura
Ciao,
Luca

Vigilius said...

Ciao Luk@, grazie, ma le mesh le ho (tutto il mondo FSGlobal2008 X) e riguardano solo l'altimetria del terreno; il disegno delle coste riguarda altri files (i .bgl o i landclass per l'assegnazione delle textures) e purtroppo per l'Africa non c'è quasi nulla.

 

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