29 aprile 2007

TOUR Bolzano - Capo Nord [D3]

Eravamo rimasti a Malmo mentre la notte incombeva sul mio volo, quindi mi sbrigo a cercare lo svincolo autostradale; ho paura di restare al buio e di non riuscire a trovare più niente, ma in realtà avrò ben altri problemi. Lo svincolo lo trovo abbastanza facilmente e mi dirigo alla svelta verso nordest alla ricerca di Ringsjon che si trova nei pressi di due laghi.
Ok, i due laghi ci sono, viro quindi verso Hoor e devo tenere gli occhi aperti in quanto l'autostrada è finita e non ci sono altre grandi vie di comunicazione; di laghi ce ne sono un'infinità, pure non segnati sulla mia cartina 'fai-da-te' autostradale, e quindi i rischi di perdersi sono davvero tanti. Mentre faccio questi pensieri ecco che arriva l'imprevisto!
Entro in una delle tante nuvole e... dalla prima volta da quando sono partito da Bolzano finisco in mezzo ad un temporale. La situazione è più critica di quanto voi pensiate: niente autostrada, niente strade grosse, niente segni di riferimento sul terreno, in mezzo ad una tempesta: che fare? Mi affido totalmente al piano di volo e spero! Regolo con due manopole dell'SF-260 l'autopilota sulla rotta giusta (una manopola ha una freccia ed una un triangolo, non ho capito bene la differenza, dovrei andare a ripassarmelo, ma ho scoperto che se sposto la prima e poi metto l'autopilota l'aereo si dirige lì, se invece l'autopilota è già inserito devo settare la seconda. Alla fine faccio sempre coincidere le due) e osservo l'orologio per rispettare i tempi; per un po' volo così, alla cieca. Confesso che ogni tanto uso la vista satellitare per cercare corrispondenze tra le strade di UTE e la mia cartina, ma sarà che ho usato una risoluzione troppo piccola, fatto sta che ho difficoltà a trovare corrispondenze anche perché la vista satellitare è buia a causa dell'ora tarda.
Vedete che razza di visibilità c'era? Praticamente nulla; per un attimo mi sono reso conto delle difficoltà che avrei avuto in un volo reale, per fortuna qui è tutto simulato, altrimenti altro che briefing di 15 minuti, dovrei studiarmi la posizione di tutte le montagne a memoria per salvarmi la pelle.
La sfiga è che il tutto è successo nel tratto di rotta più difficile e con meno riferimenti al suolo, devo affidarmi esclusivamente agli strumenti ed al piano di volo; solo ora capisco che in tutte le tappe precedenti mi era andata di lusso. Per fortuna la pioggia dura solo una ventina scarsa di minuti e poi va e viene a seconda delle nuvole che attraverso, ogni tanto c'è uno squarcio e tento di guardare giù per capire dove sono (alla fine è più facile osservare da fuori l'aereo che dall'abitacolo, lo so, poco credibile).
Alla fine sarà per la fifa o per il piano di volo di Luca fatto strabene che resta il fatto che arrivo ad incrociare l'autostrada ad Orkelljunga proprio come previsto e con precisione quasi millimetrica; non ho mai capito come faccia Luca a calcolare i tempi di percorrenza, di solito sono in anticipo, questa volta è pressoché perfetto! Anche se al buio, un autostrada rimane qualcosa di facilmente riconoscibile e, con il meteo leggermente migliorato, tiro un sospiro di sollievo: via, alla ricerca di Markaryd.
Sarà questa? Boh, non lo so. Con i tempi quasi ci siamo, ma ce ne sono due simili molto vicine e di notte le città sembrano tutte uguali. Di notte? A dire il vero qui il tramonto dura un'eternità perché è da Copenhagen che il sole quasi se ne è andato, ma ci sono ancora squarci di luce; più vado a nord e più la notte sembra essere corta (in questa parte dell'anno, ricordo che ho impostato la data all'11 luglio).
No, non ho sbagliato la sequenza delle foto, è che quando le nuvole si diradano viene fuori questa specie di tramonto infinito per cui buio pesto per ora non ne ho ancora visto, almeno a 4000 piedi di quota. Sono a Ljungby pronto per virare ad est ed affrontare le mie ultime 25 miglia della tappa. Non avrò più l'autostrada, ma con l'orologio dovrei imbroccare i tempi e giungere ad Alvesta.
E invece no, arrivo con più di 2 minuti di anticipo, come mai? Cerco di spiegarmi la cosa con l'abbassamento di quota a 2000 piedi durante il quale l'SF-260 ha sicuramente accellerato; la realtà è che se vedo il suolo divento molto più disattento alla precisione del volo strumentale, vado più 'a occhio' insomma. Chiedo il permesso di atterrare all'aeroporto, mi viene concesso, ma dov'è? BOH!!!!!!!
Alla fine chiedo la direzione e mi viene detto che è a ore 9; ma dove cavolo l'hanno nascosto? Secondo il GPS è perfettamente alla mia sinistra, ma non lo vedo. Viro con un 'atto di fede' ed alla fine riesco a scorgerlo nel buio pesto che c'è al suolo (lì sì che è buio!)
Sono talmente impaziente di atterrare che inizio la procedura di atterraggio molto distante, forse sin troppo distante, ma un atterraggio al buio mi preoccupa: mai fatto prima e poi non mi fido molto del tempo.
Alla fine poso le ruote per terra ed è una bella sensazione anche se l'aeroporto è immerso nell'oscurità più totale; ma qui l'hanno pagata la bolletta della luce?
Finalmente sono arrivato alla fine della tappa: Kronoberg. Parcheggio e mi faccio la foto proprio mentre un altro piccolo aereo decolla alle mie spalle. Tappa dura, ma interessante, ora vado a fare la nanna, alla prossima.

2 Comments:

APA864 said...

Beh! non c'è che dire!!! Da stare col fiato sospeso anche da parte di chi legge!!!

Vigilius said...

Grazie, spero di riprendere al più presto!

 

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