27 giugno 2009

Vigilius World Tour: tappa 32, Bali!

Altra tappa un po' 'telefonata', nel senso di prevedibile, in cui percorro tutta l'isola di Giava; ho cercato di renderla un minimo interessante percorrendo per un tratto la costa nord, quindi passare tra due grossi rilievi e concludere costeggiando la parte meridionale dell'isola per arrivare su un'altra isola indonesiana: Bali. Ma a voi Giava come forma non ricorda un po' l'isola di Creta? Comunque sia decollo da Jakarta senza problemi.
La foschia mi fa temere il peggio, cioé un'altra tappa tipo qella indiana in cui non ho visto praticamente nulla perché immerso in un chiarore lattiginoso alquanto fastidioso.
Per fortuna poche miglia oltre torna un limpido favoloso che mi permette di ammirare l'estensione della città di Jakarta: non so se sia merito di FSX o di XClass Asia, ma di certo qui la città c'è ed è pure alquanto estesa (e qui ne osservate solo una minima parte).
Come promesso costeggio la parte nord dell'isola.
Arrivo così ad un'altra grande città, Semarang, con il suo scalo.
Arrivo poi a Surabaya, seconda città dell'Indonesia, e mentre viro sull'aeroporto noto una stranezza: un fiume? Possibile che un fiume passi attraverso lo scalo?
Boh! Comunque mi dirigo verso l'interno per attraversare l'isola e passare alla costa sud. Nel far questo mi trovo, nell'abitato di Malang, situato tra alte montagne.
Di queste montagne una è il Monte Bromo, che altro non è che un vulcano attivo, l'altra è il vulcano Semeru, attivo pure questo, alto ben 3676 m.
In un attimo sono sulla costa meridionale dell'isola dove il mare e le coste danno spettacolo.
Finita l'isola di Giava percorro un brevissimo tratto di mare e avvisto l'isola di Bali e il suo scalo.
Le nuvole non mi impediscono di compiere un circuito di atterraggio pressoché perfetto (ok, me la sto tirando un po').
Qui iniziano i problemi: il Mooney non ne vuole sapere di perdere quota, è come se ci fosse una forza che continuamente mi spinge verso l'alto. Non ho molto tempo per capire, sono in riserva da un po', ma, stranamente, stavolta non basta togliere motore per scendere, devo proprio spingere la barra verso il basso ed anche di un bel po'. Ipotizzo del forte vento che mi spinge verso l'alto, ma il vento dev'essere anche laterale perché per allinearmi alla pista ho avuto i miei bei problemi.
Alla fine, anche se con difficoltà, comunque ce la faccio; anche questo dev'essere proprio un bel posto.

3 Comments:

Maury said...

Continuo a seguire con curiosità ed interesse il tuo Tour....Ciao a presto...Maury

Unknown said...

Innanzitutto il tuo circuito d’atterraggio è certamente da manuale in quanto dalla foto si nota che l’asse del velivolo è perfettamente parallelo alla pista…ottimo. Per quanto riguarda il forte vento che ti ha spinto verso l’alto, hai ipotizzato bene; si tratta di una corrente ascensionale (detta comunemente “termica”) che si riesca a vincere non soltanto togliendo manetta (e quindi trazione) ma anche togliendo portanza, ovvero spingendo la barra in avanti e quindi “picchiando” l’aeroplano, pertanto manovra assolutamente corretta la tua. Per quanto riguarda il crosswind, sono pronto a sottoscrivere qualunque atterraggio che finisca come il tuo, con il velivolo comunque a pochi metri dall’asse pista. L’altra sera a Cagliari con il Mooney ho fatto un bel…prato, ma pazienza, non mi lamento perché c’erano raffiche e quelle ti fregano.
Ciao e alla prossima.

wilm said...

Impegni professionali mi distraggono un pò...però ti seguo lo stesso.
Buon volo.

 

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