21 marzo 2010

Vigilius World Tour: tappa 73, Kaliningrad!

Decollo da San Pietroburgo al mattino e mi accorgo che lo scalo è molto meno affollato rispetto al mio arrivo, non mancano comunque un buon numero di liners parcheggiati ai fingers di una delle due piste.Durante il rifornimento avevo chiesto all'inserviente russo dove avrei potuto trovare la bandierina russa da aggiungere al mio Mooney; il tipo mi guarda stranito, gira dalla parte opposta del velivolo, opposta allo sportello di entrata, e mi indica la bandiera russa. Capperi, ce l'ho già! La Russia è così grande che mi ero scordato di esserci già passato anche se ero dall'altra parte del mondo, per la precisione in Kamčatka (quella tappa la trovate qui). Già che ci sono chiedo dove posso trovare qualche luogo interessante da vedere a San Pietroburgo: il tipo mi fa segno con il dito ed io, dopo il decollo, mi dirigo verso quell'indicazione. Ho un'idea precisa di cosa trovare ed in effetti il luogo è così grande che già lo vedo profilarsi all'orizzonte: lo vedete anche voi? Mi avvicino ulteriormente ed ecco il fiume Neva di fronte a me. Nell'immagine sopra potete notare a sinistra del montante del parabrezza la Fortezza di San Pietro e San Paolo, la si riconosce dall'altissimo campanile dell'omonima cattedrale, progettata dall'architetto italiano Domenico Trezzini; a destra del montante si vede la cupola d'oro della Cattedrale di Sant'Isacco, quarta al mondo per dimensioni. Dietro la cattedrale si vede il monumento più famoso di San Pietroburgo: l'ex Palazzo d'Inverno, che per due secoli ospitò la famiglia degli zar, oggi noto con il nome di Museo dell'Ermitage. Anche questo fu progettato dall'italiano Bartolomeo Rastrelli per lo zar Pietro il Grande e più volte ampliato da altri grandi architetti tra cui mi piace ricordare il bergamasco Giacomo Quarenghi (per la precisione era di Rota Imagna) che era al soldo di Caterina la Grande. Ora sapete perché son voluto passare di qui; ricordo che qui FSX è di default, ma direi che non è malaccio.

Visti i monumenti principali di San Pietroburgo inverto la rotta e mi appresto a sorvolare la città che è tutt'altro che piccola: oltre 4.500.000 di abitanti, infatti dopo una decina di minuti la sto ancora sorvolando. Spero che l'amico Wilm non sia troppo deluso, ma ho deciso di non raggiungere Mosca perché continuare verso est non avrebbe avuto molto senso, rischiavo di 'sovrappormi' al giro che avevo iniziato più di un anno fa; ritorno quindi verso ovest e vado decisamente verso sud. Come vedete sorvolerò le famose repubbliche baltiche, quelle della famosa occupazione sovietica a seguito del famigerato Patto Molotov-Ribbentrop, per poi atterrare di nuovo in Russia in una specie di 'enclave' sovietica. Ma torniamo all'analisi della tappa; salito a quota di crociera mi ritrovo sopra uno spesso strato di nubi che non mi fanno vedere molto. Qui sotto sono sul confine con l'Estonia, per la precisione sul lago dei Ciudi, ma non è che si veda molto. Arrivo a Tartu che rimane appena visibile tra la nebbia e la foschia. Proseguo per una quarantina di minuti, ma le nuvole non ne vogliono sapere di diradarsi anche se sono praticamente vicinissimo al mare, in Lettonia, e precisamente sto sorvolando la sua capitale: Riga. Lo so, sembra di stare nello stesso posto di prima, dovete fidarvi; continuo a scendere ed andare verso ovest nella speranza che vicino al mare il vento spazzi le nuvole. Niente da fare, anche a Liepāja la situazione non cambia: sempre nuvolo. Praticamente sto costeggiando il mare, ma la visibilità mi impedisce di vederlo: raggiungo l'abitato di Klaipėda, l'umico porto di mare dell'ultima delle repubbliche baltiche: la Lituania. Finalmente riesco a scorgere il mare dal finestrino anche se il paesaggio è strano: mare, lingua di terra con neve e, più lontano, ancora mare. Giungo alla fine a Kaliningrad e sono quindi tornato in Russia; lo scalo lo vedo benissimo nonostante la foschia, ma l'ATC mi dice che è in IFR e quindi chiuso ai voli come il mio. Ma come, sono atterrato sotto una nevicata a San Pietroburgo? L'ATC di FSX per me è un mistero! Mi tocca cercare uno scalo alternativo e sono fortunato: ce n'é uno 20 miglia più avanti senza ATC e quindi farò quel cavolo che voglio. Venti miglia non mi impediranno di tornare indietro in qualche modo a visitare Kaliningrad. Ora cercherò di spiegare la mia volontà di visitare una città come Kaliningrad il cui nome non dirà niente a nessuno; certo che non dice niente, ma se vi dicessi che il suo vero nome, prima che il regime sovietico compisse i suoi scempi, era Königsberg vi si accende una lampadina? Niente ricordi scolastici? Königsberg, letteralmente la collina del re, fu una città importantissima nel passato, persino capitale del ducato di Prussia, fu la città in cui visse Hannah Arendt, ma soprattutto fu la città in cui nacque, visse e morì il grandissimo filosofo tedesco Immanuel Kant. Non pretendo che conosciate il suo pensiero filosofico, quello è il mio lavoro, ma se non l'avete mai sentito nominare dovete vergognarvi almeno un pochino. Sappiate che i russi durante la Seconda Guerra Mondiale rasero al suolo la città: castello, università, casa di Kant ecc. dando un bell'esempio di civiltà, loro sì che devono vergognarsi e tanto; comunque neppure loro ebbero il coraggio di profanare la tomba del grande filosofo che ancora oggi è a Kalinigrad.
L'iscrizione sulla tomba è il testamento del pensiero kantiano nonché una parte di una delle sue opere più famose, la Critica della Ragion Pratica, e tradotta suona così:

"Due cose hanno soddisfatto la mia mente con nuova e crescente ammirazione e soggezione e hanno occupato persistentemente il mio pensiero: il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me".

Anche se non è il 'mio' filosofo rimane uno dei più grandi geni dell'umanità: onore e rispetto e, se avete un minuto di tempo, riflettete sulla profondità del suo pensiero.

7 Comments:

Elio said...

...non sapevo che Konisberg ( che, chissà perchè, immaginavo ancora in Germania..)fosse l'attuale Kaliningrad...e neppure immaginavo che avesse così sofferto le ferite della guerra.
Vedi quante cose si imparano, anche da un simulatore di volo... specie con un pilota come te!
Un caro saluto

RegEx said...

Oooh il sense-of-wonder... bellissimo post!

Fabio_Pa said...

Con il passaggio del tuo Mooney hai tolto un po' di polvere dal mio cervello e riportato alla memoria le interessanti lezioni del mio professore di filosofia, vere e proprie lezioni di vita.
Quanto sono importanti e, purtroppo "fuori moda" ai nostri giorni, le parole dell'iscrizione...
Mille grazie Augusto

wilm said...

No...non sono affatto deluso.
Tutt'altro!
Me lo sono gustato come e più del solito questo post "di qualità".
Ho colmato, leggendolo,qualcuna delle mie innumerevoli(...chi non ne ha?) lacune.
Onore a Kant...ma...ora non ci lasciare con la curiosità: chi è il "tuo" filosofo?

Maury said...

Onori al merito!! Un Post che ci dà modo di fermarci e riflettere...Grazie Augusto...

Vigilius said...

Il mio filosofo preferito? Bella domanda: Platone? Pascal? Hegel? Spinoza? Ce ne sarebbero veramente tanti, ma forse quello che ho studiato di più è... l'avevo già scritto in un mio vecchissimo tour qua: http://cloud9phantom.blogspot.com/2007/04/tour-bolzano-capo-nord-d2.html
Peccato che Imageshack si perda le immagini con il tempo ed il link al mio sito di Filosofia non funzioni più perché Geocities è scomparsa nel nulla (ne avevo anche parlato in un post più recente)

wilm said...

Bene...curiosità soddisfatta: grazie.
Leggendo qua e là ho ripercorso la storia di "Briciole di filosofia"...della sua "sparizione"...ecc...ecc...ed il post:Non c'è più il WEB di una volta!...che peraltro, all'epoca,avevo già commentato.

 

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