08 maggio 2009

Vigilius World Tour: tappa 23, New Delhi!

Lo so, lo so, sono in super-mega-ritado, ma per me questo è un periodo lavorativo pieno zeppo di appuntamenti e questioni burocratiche e ne avrò almeno per un mese, poi c'è l'Esame di Stato e quindi... Aggiungiamo poi il fatto che sto preparando lo spettacolo musicale di fine anno delle 'mie' due scuole, fatevi due calcoli e capirete che tempo per volare ne rimane ben poco. Tra l'altro quest'ultimo impegno, quello musicale, mi ha fatto tornare voglia di suonare; eh già, sono un chitarrista rock ed avevo messo tutto in cantina, ma appena ho ripreso mano alla chitarra qualcosa in me si è risvegliato. Non è detto che non apra un altro blog musicale sui miei trascorsi chitarristici o altro; ok, torniamo agli aerei. Dopo tempo immemore riprendo il tour e scopro di essere arruginito in tutto: dalla pianificazione, all'aggiunta di bandierina sulla fusoliera (help, ho finito lo spazio), al volo vero e proprio sino alla compilazione del blog. Tappa odierna: lascio il Pakistan per l'India.

Finora con il meteo reale mi era sempre andata più o meno bene: leggera pioggerellina a Creta e temporale ad Entebbe, ma per il resto quasi sempre sole pieno. Stavolta meteo infame in quanto la visibilità risulterà essere scarsissima a causa di una foschia tanto instente quanto 'rognosa'; probabilmente nella realtà non avrei mai potuto effettuare un VFR puro, ma visto che ho il GPS decido di partire lo stesso. Visto così il meteo non sembra male, ma il sorvolo della città di Karachi già è premonitore: non si vede quasi nulla a causa di una cappa di umidità e/o nebbia quasi impenetrabile. Nonostante abbia provato più o meno tutte le quote possibili la situazione non migliora e lascio il Pakistan avvolto da un'atmosfera lattiginosa. Il primo waypoint, in prossimità di un fiume, lo raggiungo solo grazie al GPS, ma dell'ambiente circostanze riesco a vedere ben poco: diciamo nulla! Entro in India, ma non saprei dirvi altro: deserto? Foreste? Colline? Montagne? Centri abitati? Io vedo solo il bianco insistente della foschia. Arrivo a Jodhpur, che dalla foto sulla wikipedia sembra essere un luogo alquanto caratteristico, ma non vedo nulla e giro come un deficiente per 15 minuti per trovare lo scalo dove effettuare la virata (sono dovuto scendere sino a 1000 ft. per vederlo). Ok, con il GPS potevo fare a meno di cercarlo, ma ogni tanto voglio controllare 'ad occhio' se tutto procede per il verso giusto; poi dopo quasi due ore di viaggio nella nebbia - praticamente era come volare in un vasetto di yogurt annacquato - volevo tentare di vedere qualcosa. Oltrepasso Bhilwara della quale non posso dirvi nulla: non l'ho vista! Sono ormai ad una ventina di minuti o poco piarda New Delhi quando capitano due cose: la prima è che lo strato di nuvole-nebbia-foschia si abbassa (che fortuna, proprio ora che devo scendere di quota), la seconda che il Mooney, giustamente, entra in riserva di carburante. Ed ora inizia il bello: contatto lo scalo Indira Gandhi (nessuna parentela con l'altro Gandhi, il Mahatma) e mi viene risposto che lo scalo è IFR quindi chiuso ai voli come il mio. Ma come caspita si fa a dire all'ATC di FSX che sono in emergenza carburante? Ci provo per una decina di minuti senza risultato, l'ATC mi odia! Sorvolo lo scalo con evidente rabbia e preoccupazione. Cerco uno scalo alternativo e con mia incredibile sorpresa ricevo un altro bel due di picche! Niente da fare a New Delhi non vogliono farmi atterrare. Sono a corto di carburante, non si vede un accidenti e non trovo dove atterrare: non so voi, ma l'India comincia a starmi sulle scatole. Trovo un altro scalo alternativo fuori città, sono altre 25 miglia, ma spero di farcela. Lì posso atterrare: forse perché l'ATC è diventato buono? No, perché quello scalo super-secondario non è controllato via radio e quindi inizio a cercarlo. Con non poche difficoltà lo trovo: guardate al centro dell'immagine e scoprirete le luci della pista, mi ci avvento proprio. Mi sa che dovete ingrandire l'immagine, ma se fate fatica a vederle voi pensate al sottoscritto in riserva ormai da mezzora senza uno scalo dove atterrare... qui sotto si vede meglio. Alla fine atterro sano e salvo, ma alquanto contrariato: non è certo questo tipo di volo che mi invoglia a riprendere il tour in mezzo ai miei mille impegni. Senza contare il fatto che volevo fare una capatina sulle cime himalayane, con questo meteo me le scordo.

3 Comments:

Alfredo "i8aaq" said...

mannaggia Augusto..m0hai fatto venì l'angoscia al pensiero di cosa ti è capitato...effettivamente l'ATC di FS è "bastardo" in questo....comunque complimenti per il racconto e il volo che stai facendo! :D

wilm said...

Non rammaricarti più di tanto...prendila "per come viene"...la mancanza di tempo...il tempo meteo...etc...puttosto goditi i tuoi "risvegli"musicali.
Mi dispiace se non riesci, prima o poi s'indende, a svolazzare sull'everest.
P.S.: sai, anch'io, ex bassista in alcuni gruppi giovanili, ogni tanto riesco ad organizzare e godermi una rimpatriata musicale con qualche amico...talvolta, pensa, io e la mia secondogenita ci facciamo una suonatina a casa: lei con la chitarra elettrica ed io con il basso. Che piacere!
Buoni voli!

Vigilius said...

Salve ragazzi, vedo che qualcuno ancora mi segue ;-)
Vedo che la passione della musica non è solo mia; caspita una chitarrista elettrica in casa! Io solo Fender Stratocaster, una fede!

 

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