03 gennaio 2012

NWAT-X Tappa 18: Tipella / Pemberton

Febbre passata e quindi nuova tappa tutta in mezzo alle montagne, una tappa quasi senza civiltà.

Praticamente si tratta di fare il giro intorno al Garibaldi Provincial Park; pensavo che fosse una mania tutta italiana quella di affiggere targhe in ogni luogo dove il discutibile ‘eroe dei due mondi’ è stato, ma che lo si ricordasse pure in Canada… proprio non lo sospettavo.

Come vedete si può dire che 3/4 della tappa si svolga in mezzo ‘al nulla’ e solo verso la fine si ritrovino strade e paesi; ma a noi ‘avventurieri’ piace così Occhiolino.

All’arrivo a Tipella non mi ero mica accorto che se fossi andato un po’ lungo sarei finito nel fiume Sorpresa; partire praticamente con l’acqua che ti scorre a fianco non ha prezzo (per tutto il resto c’è Mastercard Angelo).

Vi anticipo subito che ci saranno molte immagini, ma non di tutte saprò dirvi esattamente l’ubicazione perché mancando i paesi e le strade devo un po’ interpretare i luoghi e i miei ricordi. Il primo problema è fare quota: qui sotto non sto sfiorando i pini per diletto, anzi, sto salendo pure bello allegro (600-700 piedi al minuto), ma la montagna sembra salire più veloce di me.

Lasciata la valle del fiume entro in una stretta gola e salendo e salendo arrivo…: ma chi ha messo una pista di pattinaggio lì in fondo? Basito

Se sono così basso non è che sto emulando il solista delle Frecce Tricolori, io sto sempre facendo quota, ma le montagne qui sono altissime. La pista di pattinaggio? Un lago gelato: figo!

Per la precisione è il Fire Lake – che razza di nome per un lago ghiacciato – e se cercate su Youtube c’è pure un filmato che ve lo fa vedere da un velivolo simile a quelli che usiamo noi (ma reale, non virtuale). Ma io continuo a fare quota e proseguo sino al Glacier Lake che, a dispetto del nome, trovandosi più in basso non è ancora ghiacciato.

Alla mia destra si staglia il Bluemantle Peak.

Faccio fatica a trovare link su queste zone perché sono frequentate quasi solo esclusivamente da escursionisti e quindi troverete mappe, soggiorni nelle vicinanze etc., ma poco altro. Sempre a destra la montagna dei 3 orsi: Three Bears Mountain.

Qui le texture appaiono essere fotorealistiche tanto sono ben fatte e l’immersione è totale. Sto sempre facendo quota e sono quasi a 8000 piedi quando sotto di me passa il Snowcap lake che è diviso in due: il superiore e l’inferiore (la divisione ben visibile nella cartina e riconoscibile anche in FSX).

Lascio il Monte Pitt alla mia destra e mi appresto a passare oltre il Rain Door Peak non senza qualche difficoltà: qualche anima pia sembra però avermi aperto un passaggio.

Sono ormai ben dentro il Garibaldi Provincial Park e devo dire che è uno spettacolo fantastico: purtroppo non ho fotografato tutto perché non sapevo bene cosa inquadrare, ma quando sono andato poi su wikipedia a guardarmi le immagini reali posso dire di averle riconosciute tutte perché viste in FSX e scusate se è poco. Ma il mio giro attorno al parco continua con scorci mozzafiato (purtroppo non ho fotografato il lago Garibaldi: imbecille che sono!)

E sempre nel giro vedo il fondovalle con la ‘Sea to Sky Highway’, cioè la Hwy99.

Un’occhiata la Cheakamus Lake perfettamente riprodotto e bello ghiacciato.

Nei pressi Whistler vedo che le montagne hanno degli strani disegni sopra e non riesco a capire il perché.

Pensa che ti penso quando improvvisamente mi si accende una lampadina: ma certo, sono piste da sci! E ne ho conferma quando poi, già atterrato, vado a leggere che questa è la zona sciistica più importante del nord-America ed è stata sede di alcune gare delle XXI olimpiadi invernali a Vancouver. Quello che avete appena visto sono le piste sulla montagna Whistler, sotto vedete quelle sull’altro rilievo il Blackcomb.

Ma è ora di andare a cercare dove poggiare le ruote e quindi scollino, si fa per dire qui è tutto altissimo, al di là del Monte Cook per prepararmi alla discesa.

Anche se le nostre Dolomiti nessuno le potrà mai eguagliare devo dire che guardarsi intorno è un vero e proprio piacere. Il sole è uscito ed è abbagliante sulla neve al punto che il mio velivolo bianco è quasi perfettamente mimetizzato.

Ed ora giù in picchiata verso il lago che si vede in fondo.

Perdere quasi 2000 metri di quota in così poco spazio mi ha quasi fatto ricordare quando facevo il pilota virtuale sui caccia: altri tempi!

Il colore dell’acqua basta per mettere freddo: non sarà ghiacciato il lago, ma mi sa che l’acqua è ‘freschina’. Raggiunto il lago viratona a destra verso l’abitato di Pemberton.

Ops, un pelo più lontano del previsto; va beh, non rifaccio quota e decido di volare basso sul Lillooet Lake.

In effetti dove c’è un lago il clima è più mite e rimango stupito nello scoprire che la temperatura esterna è di ben 8°: più che qua in Italia! Sorvolo l’abitato: me l’aspettavo più grande.

In fondo sono poco più di 2000 abitanti quindi è giusto che sia così piccolino. La pista è in fondo al paese, anzi direi oltre, e, per fortuna, è asfaltata così la vedo subito.

Parcheggio e mi godo la vista delle montagne alle mie spalle: bella tappa!

La prossima? Dico solo che sarà lunghissima perché qui gli scali sono pochissimi e sperdutissimi in mezzo al nulla, ma noi è così che vogliamo, vero?

2 Comments:

Romy said...

Ciao

tutto d'un fiato mi sono letto la tua 18° tappa. Da quanto sono belle le immagini... mi devo mettere un cappotto per il freddo che si vede. Sono un po' indietro, ma dalla settimana prossima, impegni permettendo, dovrei tornare a volare.

Aggiungo anch'io qualcosa... (sempre se possibile)... in tre siamo partiti... in tre, sarebbe bello arrivare alla meta ;-)

Maury said...

Di sicuro quì le belle foto non mancano....bè sì debbo dire che il freddo si fà sentire.........ma era prevedibile....Sono pienamente d'accordo con Romy,ma purtroppo non riesco più...è già tanto se sono arrivato sino quì....un Salutone e vi seguo sempre....

 

blogger templates 3 columns