NWAT-X Tappa 17: Pitt Meadows / Tipella

23 e 24 dicembre con virus gastrointestinale, passato giusto in tempo per vedere il pranzo di Natale essere degustato da altri in quanto il sottoscritto era un poco sottosopra di stomaco; ultimo dell’anno con 38 di febbre e ieri, Capodanno, con 39: evviva! A me dell’ultimo e di Capodanno non frega nulla, una scocciatura più che altro, ma almeno essere senza febbre! Così non mi rimane altro da fare che stare a letto e riposare e… andare avanti con un’altra tappa (alla moglie ho promesso che stavo a dormire ).

Come vedete questa è la tipica tratta British Columbia: poca civiltà e tanta natura; adoro volare in queste condizioni!

Volo breve, ma partenza all’alba perché ho fretta di andare a vedere le montagne, i laghi e tutte le altre sorprese che FSX mi preparerà.

Volevo già volarla giorni fa questa tappa, ma, febbre a parte, c’era sempre brutto tempo e qui, in questa stagione, brutto tempo vuol dire neve; oggi c’è bello, ma c’è pure la neve scesa nei giorni scorsi: fighissimo!

Arrivo nel paesino di Fort Langley che sarà pure piccolino, 2700 abitanti circa, ma ha il suo bell’aeroporto.

Giunto nei pressi delle Iron Mountain, non riesco a vedere le Stave Falls Dam: saranno chiuse, comunque la vista è notevole.

Continuo a seguire pigramente il fiume sotto di me mentre ogni tanto il sole fa capolino tra le nuvole.

Virata nei pressi di Gifford con vista sulle montagne canadesi.

La valle del fiume Fraser si distende davanti a me in questo clima invernale reso benissimo nei colori da FSX.

Quando il sole fa capolino tra le nubi il bianco della neve si accende e regala scatti molto ben riusciti.

Sono nei pressi di Harrison Mills dove farò una specie di zig-zag per andare a finire in un lago; questa sopra è la prima curva, sotto l’altra dove si vede bene il canale che dovrò percorrere.

Percorso l’Harrison River, il canale di cui sopra, arrivo ad Harrison Hot Springs dove vedo, alla mia sinistra, il lago Harrison (che fantasia!)

Il lago è bello lungo, il più grosso in questa zona, e lo devo percorrere tutto: per godermi ancora di più l’immersione della natura decido di scendere a 1500 piedi.

Sono ormai nei pressi di Tipella, dove atterrerò. Tipella è un nome sulle mappe, ma la città non si è mai sviluppata; più che altro è una riserva di indiani.

Visto che la città non è mai sorta di fatto a Tipella c’è solo lo scalo: vederlo però è un’impresa perché non sarà asfaltato e la neve ha nascosto tutto. Alla fine però: ecco la pista! Ma dove l’hanno cacciata?

Per allinearmi devo praticamente andare a sfiorare le pigne alla mia sinistra e poi buttarmi a capofitto sulla pista che sarà sicuramente ghiacciata: mi sono preparato un bell’arrivo.

Beh, qualche casetta c’è: se arrivo lungo qualcuno mi soccorre… forse . Alla fine va meglio del previsto e mentre me ne torno verso le casette vedo parcheggiato un mezzo che qui mi sarei proprio aspettato di vedere: un bel camion con tanto di tronchi di legno.

Da notare la dovizia di particolari di un oggetto messo in uno scalo ‘fuori dal mondo’: sarò l’unico che passerà di qui? Non lo so, di certo c’è che parcheggio il più vicino possibile alle quattro case viste prima e mi fiondo dentro a quella con il camino acceso perché qui il clima è leggermente ‘fresco’.