11 settembre 2009

Vigilius World Tour: tappa 45, Eareckson!

Altra tappa che definire 'rigida' è poco: una retta e vai!

Ero convinto che tutte quelle isolette situate nel mare di Bering le avrei potute fare in una tappa sola e invece: sorpresa! Avevo pianificato una tappa che arrivava poco oltre la metà ed erano già più di 1000 miglia, ma siamo matti? Così mi tocca farmi un bel po' di isole Aleutine che così a prima vista non sembrano essere il luogo più ospitale del mondo, ma procediamo con ordine: decollo dalla penisola di Kamchatka e passo in fianco ad uno dei tanti vulvani. La Kamchatka mi è proprio piaciuta con i suoi contrasti: foreste, tundra, vulcani, neve e mare; suppongo mi mancherà. Persino la costa selvaggia e brulla ha un suo fascino; sarà anche perché ora mi aspetta, per ben tre ore, il mare di Bering. Questa volta non sono 'al pelo' con il carburante, anche se arriverò in riserva, ma c'è qualcosa che non va. Visto che era tutto mare avevo previsto un arrivo al tramonto, ma quest'ultimo arriva con una bella mezzora d'anticipo su quanto indicato da FSX nella pianificazione: perchè? Avevo pensato alle nuvole... Eppure non è difficile: 3 ore di viaggio, metto il tramonto su FSX e poi sposto la partenza 3 ore indietro, ho sempre fatto così, ma stavolta c'è la sorpresa. Appena il sole cala è buio pesto. Tra l'altro ho lottato tutto il viaggio contro un fastidiosissimo vento laterale che, nonostante l'autopilota, mi spostava ad ovest: ogni 5 minuti circa potevo anche deviare di quasi 30° rispetto alla rotta. Ogni tanto pigliavo anche dei bei colpi perché certe raffiche improvvise scuotevano violentemente il mio Mooney; per fortuna è ancora robusto, ma vi assicuro che c'è da aver paura nonostante il meteo dicesse cieli sgombri. Il mio arrivo a Casco Cove sull'isola di Attu in Alaska non passerà di certo alla storia perché avviene nell'oscurità più totale. Pure trovare lo scalo di arrivo al buio, con vento e nuvole non è facilissimo; alla fine avvisto una fievole luce. Non sono altro che poche luci nel buio di cielo, mare e terra, ma tanto basta per sentire quel luogo come casa! L'ATC non mi risponde: ma ci sarà qualcuno su quell'isola? Lo scalo, Eareckson Air Station, si trova su un'isoletta chiamata Shemya: ci saranno sì e no 4 gatti. Alla mia sinistra vedo delle baracche illuminate: sarà la stazione meteo del luogo, comunque sia c'è gente e spero un luogo caldo, ci sono 4-5 gradi. Amo il freddo e la solitudine, ma qui con la seconda si esagera un pochino. ;-)

4 Comments:

Unknown said...

i vulvani hanno un non so che di attrattivo! ;))))

Vigilius said...

Hai ragione, infatti sono già stato sull'Etna e sul Vesuvio; quest'anno ero di fronte a Stromboli, ma non ho avuto il tempo di andarci :-(

wilm said...

Eccomi di ritorno da un congresso di lavoro.
Ti trovo un pò "sperduto" in mezzo al freddo ed al (quasi) nulla...ma dove l'hai pescata questa isoletta(Shemya)?Io non pensavo nemmeno che ci potesse essere un aeroporto su uno scoglio del genere.
Bè ora potresti far tappa(di avvicinamento) a Cold Bay( in effetti prima non ci saresti potuto arrivare direttamente...queste distanze sono veramente mostruose).
Devi studiartele davvero ben bene le tue tappe prima di decollare allo sbaraglio...pena bruttissime sorprese!
Buon volo.

Vigilius said...

Hai ragione, sembra di stare nel nulla e le distanze sono 'immense'!!!!!!!!!!

 

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