18 giugno 2008

Ghe rivarem a baita?

Potrà sembrare strano che io parli di ciò, ma oggi voglio ricordare la scomparse di un grande uomo: Mario Rigoni Stern. Purtroppo si è spento l'altro giorno e ne hanno dato notizia i giornali solo ieri a funerale ormai avvenuto, esempio ormai rarissimo di umiltà e riservatezza (valori ormai in dissolvimento, purtroppo). Chi ha letto anche solo "Il sergente nella neve" non può non essere rimasto colpito dall'asciutezza del suo stile letterario e dell'immane tragedia che c'è dietro quelle parole. Tragedia che si può riassumere in un solo nome: Nikolajevka. Avendo fatto parte del Battaglione alpini EDOLO in qualità di ufficiale di complemento ho giurato davanti a quella bandiera di guerra pluridecorata e strappata, recante i segni di quella immane tragedia che fu la ritirata di Russia. Ho letto molte delle sue opere, così come quelle di Bedeschi - "Centomila gavette di ghiaccio" - ed approfondito, per ragioni di lavoro, questo momento, un po' troppo dimenticato, della nostra storia (ho persino curato, due anni fa, la tesina di un mio alunno il cui nonno ha partecipato alla ritirata di Russia ed era stato a Nikolajevka. Che dire? Nulla. Oggi il problema principale dei giovani sembra essere avere il cellulare carico e/o le orecchie tappate dall'I-Pod, specchio, purtroppo fedele di genitori, con una vuoto interiore ed una pochezza intelletiva e valoriale ancor più grande della loro. Una volta vivere era un valore, la solidarietà pure e tornare a casa una speranza quasi impalpabile.
"Ghe rivarem a baita?"
Oggi voglio ricordarlo con alcune immagini di montagna dell'amico 'alpino' Frank (autore di splendidi scenari fotorealistici) nel silenzio assoluto che solo un aliante può ottenere. Concludo con le parole commosse ed ispirate di un amico di VV, volodinotte1945:
"Il prossimo inverno, seguirà questa estate e la tua neve ti coprirà per la prima volta, nel silenzio commosso degli urogalli".



7 Comments:

Frank Dainese said...

Bellissimo ricordo Vigilius, io l'ho conosciuto personalmente...un grande uomo e un grande scrittore...
Il tuo ricordo mi ha commosso!

Vigilius said...

L'hai conosciuto? Reputati un uomo fortunato, penso che fosse un concentrato di umanità e poesia.
Mancherà a tutti; ho conosciuto i suoi libri tardi, ma forse è meglio così, solo l'esperienza di una vita può valorizzare le sue parole. Lo ricorderò più spesso anche a scuola.

Walter said...

Bello il ricordo e belle le foto. Complimenti, Augusto!

Vigilius said...

Grazie Walter è un onore sapere che giri ancora di qua e sono contento che tu abbia letto proprio questo post.

Anonimo said...

sono daccordo con te sui valori.
un mio amico è andato una settimana ad El Alamein e non si è recato al santuario.
sono rimasto di m...a
ps quasi in tema leggetevi "un anno sull'altipiano" di Lussu

Anonimo said...

opsss scusate l'apostrofo su d'accordo

Vigilius said...

Lo leggerò di sicuro, grazie.

 

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