16 novembre 2007

Missione località turistica 2

Prima di tutto voglio ringraziare Luca che in un messaggio del post precedente mi ha spiegato in maniera semplice cosa sia un circuito destro o sinistro. Allora, decollato dallo scalo dove avevo scaricato le casse di mele devo recarmi in una località turistica (da cui il nome della missione) per fare un'altra consegna. Rientro, stavolta consapevolmente nella zona militare, e gli F-18 sfrecciano di nuovo che è un piacere. Arrivo infine alla località predetta e devo fare un atterraggio un po' complicato: ma non era una missione da principiante? No, non ci sperate, non devo atterrare in questo senso, ma in quello opposto e virare in mezzo a quelle strettissime montagne. Ho praticamente rasato i pini, prima di un versante e poi dell'altro per, alla fine, ottenere uno straccio di allineamento.
Come vedete devo andare ancora a sinistra a fare il pelo a quel versante per essere giusto. Notate quella specie di strada che parte dalla pista a sinistra, mi stavo chiedendo cosa fosse... capirò poi il suo utilizzo.
Eccomi atterrato che aspetto le istrizioni del caso; devo consegnare le casse di mele - ma sono nella Val di Non? - al luogo prestabilito. Già, ma quale è? Bella domanda; mi sono così fatto un giro nella locale cittadina con un Baron 58. Vi figurate la faccia di quelli che, guardando fuori dalla finestra, vedono passare un aereo? Mi sembrava di fare shopping a Cortina, ma con un Baron! Fatto sta che il 'luogo prestabilito' proprio non lo trovo. Neppure il freccione verde delle missioni si riesce ad utilizzare, qui non c'è, boh! Mi sovvien, come parlo forbito, la stradina a lato della pista e torno sulle mie ruote (non posso dire passi) per andare a vedere cosa ci sia in fondo. C'è un bello chalet per sciatori con tanto di fumo che esce dal tetto; di sicuro è qui che qualche riccone alla Briatore vuole le sue belle mele fresche.
Poco ci manca che debba entrare in cucina per effettuare la consegna: ho dovuto girare intorno allo chalet prima di poter avere l'ok per ripartire. Decollare da quel posto, dopo l'atterraggio Gilette, a filo montagne, è stato un gioco da ragazzi e devo prendere quota per infilarmi poi in una valle ed andare a portare una tanica di benzina ad un Maule appiedato (o come cavolo si dice) per mancanza di combustibile.
La nuova pista su cui devo atterrare è situata in luogo ancora più disgraziato della precedente: notato niente?
Primo è cortissima, secondo ha i pini lungo la traiettoria di discesa che arrivano sino quasi all'inizio della testata pista! L'atterraggio è degno di quello che vidi fare una volta in una manifestazione a un G-2222; giù in picchiata per perdere quota velocemente (l'orizzonte artificiale poco ci manca che si rivolti del tutto) e poi a zigzagare tra i pini a inizio pista e, naturalmente, il più alto di tutti quei pini è proprio l'ultimo davanti alla striscia su cui devo atterrare. Sarà che il Baron perdona tutto o che è docile... fatto sta che al primo colpo faccio un atterraggio da antologia, meglio di molti altri fatti in situazioni nettamente migliori. Il Maule è lì, scarico la tanica ed anche il mio secondo, così impara a parlare tanto, che lo piloterà sino al prossimo scalo.
Vi state domandando perché il tizio si sta grattando la testa? Ve lo dico io: durante l'avvicinamento e l'atterraggio ci è stato comunicato che i piloti di F-18 hanno preso il nostro 'numero di targa' (che vista! Filavano almeno a mach 1), ci hanno fatto rapporto e appena atterriamo ci aspetta un cazziatone di proporzioni bibliche. Pace; non ci resta che decollare da lì ed andare ad affrontare la nostra ultima tratta.
Stacchiamo le ruote da terra, ritiriamo il carrello quando...

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