18 aprile 2012

NWAT-X Tappa 29: Stewart / Bob Quinn Lake

Altra bella tappa con un inizio che sconfina in Alaska per poi tornare subito in Canada e usare un altro scenario che avevo già acquistato tempo fa.
Come avrete intuito sarà una tappa alquanto ‘alpinistica’ in cui si raggiungeranno alte quote.
Avrei voluto che fosse più breve, ma alla fine non mi sono annoiato proprio per nulla e spero sia così anche per voi.
Appena lascio lo scalo di Stewart mi si ripresenta lo scenario in tutto il suo splendore: bello esattamente come ero arrivato, ma stavolta invece di averlo di fronte ce l’ho alle spalle.
Chi si ricorderà l’immagine reale del luogo messa nel post della 28ima tappa può confrontarla con questa immagine e non potrà non notare l’estrema fedeltà della riproduzione del luogo.
La cosa curiosa è che ho appena lasciato il Canada per l’Alaska ed infatti il fiume che sto seguendo, che altro non è che il disgelo della lingua di un ghiacciaio, si trova già negli USA.
Risalgo la valle e poi ne prendo una laterale con pareti veramente a strapiombo.
Raggiungo quindi il primo luogo d’interesse di questa tappa: la miniera d’oro Premier ed è ben rappresentata dallo scenario. Ah, per la cronaca sono giusto rientrato in Canada, la miniera è canadese.
Inizia adesso la lunga tratta che mi porta verso un ghiacciaio; l’imperativo è fare quota perché qui le montagne sono veramente alte.
La rappresentazione dello scenario per me è veramente ottimale: la lingua del grande ghiacciaio è credibilissima.
Notate soprattutto la strada sterrata sotto la mia ala destra: mi terrà compagnia per lunghissimo tempo ed è rappresentata con una precisione alle volte maniacale. Quello che vedete sotto di me è il Salmon Glacier.
Tranquilli, non sto atterrando, anzi, sto facendo quota, è solo un effetto ottico. Continuo a sorvolare il ghiacciaio e la strada sterrata è sempre lì a guidarmi.
Anzi, sono ben due le strade ora e suppongo vengano usate solo dalle guardie forestali della zona, ma sono rappresentate in un modo tale che paiono proprio scavate nella roccia. Proseguo verso nord e il ghiacciaio cambia colore diventando meno ‘sporco’ e più azzurrino, quasi fosse più cristallino.
Qui sotto di me la strada sembra diramarsi in tantissimi sentieri; ad un certo punto finiranno tutti sotto il ghiaccio e sparirà ogni segno dell’uomo.
Non rimane altro da fare che osservare la natura selvaggia in tutto il suo splendore.
Ghiacciai a sinistra e ghiacciai a destra: veramente suggestivo.
E ghiacciaio pure sotto: monotono? No, io mi diverto proprio a cercarne sempre di nuovi.
Ora però si tratta di prendere la lingua di ghiaccio giusta per seguirla e ‘scollinare’ al di là di queste catene montuose; per fortuna c’è il GPS che mi guida in modo infallibile.
Ecco la strada giusta, ma devo ancora salire.
Quando esce il sole il bianco della neve è accecante e il mio velivolo si mimetizza alla grande.
Sono talmente vicino alle montagne che mi pare di toccarle.
Finalmente giungo in cima e mi godo il panorama: d’ora in poi sarà tutta discesa.
Giù, giù, giù, si scende fino ad un lago il cui colore verdissimo può indicare solo due cose: profondissimo e freddissimo.
Nel frattempo sorvolo il Ningunsaw Provincial Park e nel fare ciò lascio lo scenario Pacific Fjords della Orbx ed entro in Tongass Fjords X che comunque è realizzato da alcune delle stesse persone che poi faranno parte di Orbx e la cui qualità, se possibile, è ancora più alta.
Mi giro a destra perché laggiù, da qualche parte, c’è lo scalo di arrivo.
Quando finalmente lo scorgo sono troppo alto e quindi mi tocca fare tutto il giro per tornare a fare l’avvicinamento in modo più congruo.
L’avvicinamento non è perfetto perché mi perdo ad osservare il traffico intenso sulla strada in fianco all’aeroporto (naturalmente assente nel momento in cui scatto l’immagine) e a cercare di capire cosa sono tutti quei colori che vedo in fondo alla pista.
Dimenticavo di dire che sono a Bob Quinn Lake e i colori che vedevo sono auto, roulotte e camper: sembra quasi che sia arrivato in un campeggio, di sicuro la gente qui non mancherà.

5 Comments:

Anonimo said...

Ciao Vigilius. Ho scoperto da poco i tuoi voli "virtuali" e li trovo estremamente interessanti e coinvolgenti, talmente li descrivi in maniera veritiera.
Complimenti.
Flavio58

Maury said...

Sono il primo.......!!!! Una tappa davvero magnifica con immagini dalla bellezza disarmante...non ho mai visto ghiacciai più verosimili....un saluto e buon proseguimento....

Vigilius said...

Grazie di essere passati di qua a tutti e due; in effetti qui gli scenari sono molto belli ed alle volte ho la fortuna di trovare i 'passaggi' giusti per far risaltare certi panorami naturali.

Romy said...

Ciao

bella tappa, ma cosa dico... bellissima tappa. Troppi particolari nelle tue meravigliose immagini, l'ultima anche una roulotte..., ogni volo hai una sorpresa; sarà difficile (per non dire impossibile) eguagliarti, ma scommetto però che il divertimento sarà garantito anche per me ;-)

wilm said...

Tappa e descrizione...affascinanti...confesso che taluni dettagli( le stradine sterrate,ecc.)senza le tue indicazioni forse non li avrei notati e gustati.
Concordo sull'alta qualità degli scenari.
Che dire...continua così il più a lungo possibile.

 

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