23 settembre 2011

NWAT–X Tappa 01: Cape Blanco State / Felt

Pronti: via!

Il tour è partito: era ora. Appena partito e già c’è una novità. Maury si è fatto un nuovo blog apposta per l’occasione: la sua avventura in X-Plane 9 la potete seguire qua. Il suo nuovo blog merita solo per la grafica e la stupenda foto della testata che immagino essere sua (beato lui che l’ha visto volare dal vero).

Intanto, come vedete sopra, il mio tour è partito con un decollo un po’ garibaldino da Cape Blanco, dove ero arrivato nei miei voli di trasferimento; le prime fasi sono alquanto concitate per cercare di capire come risponde il nuovo velivolo e come funziona il suo autopilota. Alla fine è tutto abbastanza facile, ma devo prendere la mano con nuovi automatismi; trovo il tempo per guardare un attimo fuori e notare subito alcune finezze dello scenario Orbx.

Notate anche il cockpit molto ben fatto e il riflesso del sole sul GPS che per ora non ho praticamente usato se non per seguire la rotta, ma ‘a vista’: insomma seguivo la linea rossa e basta. Sono consapevole che la rotta che ho pianificato non è niente di speciale, ma mi serviva per andare nell’interno dove ci sono più città e non solo una lunga linea di spiaggia sul mare. Per fare ciò devo superare delle montagne, insomma una zona alquanto selvaggia dove, come punto di riporto, avevo segnato una torre di osservazione del corpo forestale che controlla i possibili incendi. Ci sarà?

Rimango assolutamente stupefatto: non solo c’è, ma è ben rappresentata e c’è pure il camino acceso dato che esce il fumo dalla casupola sospesa sulla foresta. Un punto a favore dell’ottimo scenario. Intanto l’oceano si allontana alle mie spalle e l’osservo senza grossa malinconia.

Il volo prosegue sorvolando zone montane molto ben rese e il velivolo si dimostra molto docile e facile da pilotare; l’unico problema è che, essendo piccolino, risulta molto sensibile alle raffiche di vento. Infatti ogni tanto ci sono degli scossoni veramente rilevanti che, se fossi realmente seduto dentro, mi farebbero preoccupare non poco; un pizzico di realismo in più. Arrivo infine a intravedere la valle del fiume Coquille: quella che dovrò seguire.

Da qui in poi sarà facile perché basterà seguire il fiume e la strada che lo costeggia; arrivo così in pianura dove però il tempo è più nuvoloso.

Per fortuna le nuvole non sono molto fitte e si presentano solo ogni tanto ed io posso pigramente continuare a volare guardando la strada e imparando sempre meglio a padroneggiare il velivolo per me nuovo.

La valle è resa molto bene dallo scenario con texture secondo me abbastanza azzeccate.

Sono ormai alla fine della tappa perché in fondo vedo già la cittadina dove dovrò atterrare.

Questo vedere l’arrivo da lontano si rivelerà essere una mezza fregatura: so che dovrò atterrare in uno scalo lì vicino con pista in erba, ma io vado verso la città di Roseburg come se niente fosse. Anzi la sorvolo pure già in assetto di atterraggio.

Vedo lo scalo principale senza problemi, ma il mio no: dove sarà finito? Inizio quindi a girovagare senza meta alla ricerca dello scalo perduto: consulto alla fine la mappa (basta fare clic sul foglio che esce da una tasta laterale interna del mio velivolo: comodo no?) e scopro che l’ho superato da un po’. Si trova più lontano, fuori dal centro abitato dietro ad una collina, ma vederlo è veramente un’impresa non da poco. Alla fine lo trovo, ma più per le strutture che per la pista che, essendo in erba, praticamente non si vede.

Devo fare ben due tentativi prima di atterrare: no, il velivolo è facile da pilotare, ma la pista è cortissima e, vedendosi poco, arrivo per due volte lungo e devo ridare motore e rifare il giro. Alla fine ce la faccio, ma che fatica!

Cosa ho imparato da questa prima tappa? Primo: evitare pista in erba su scali secondari quando hai a disposizione un bello scalo asfaltato visibile da molto lontano. Come vi avevo annunciato sarà un tour molto tranquillo e la prima tappa ne è stata la dimostrazione.

Ciao Occhiolino

5 Comments:

Flysimreal said...

Certo che tu e Maury con il vostro tour state mettendo un pò di pepe nel mondo della simulazione. Ce n'era bisogno!! Credevo che per noi simmer fosse arrivata l'ora del requiem.Ciao

Romy said...

Ciao... certo che hai dei dettagli molto elevati, che quasi quasi non serve il gps, però se non si conosce la zona è facile perdersi in mezzo a quel verde. Aspettiamo Maury che da pilota più esperto sta famigliarizzando con il suo "Rosso Fiammante" F.8L Falco.

Maury said...

Devo dire che lo scenario ORBX rispetta il loro standard è dettagliatissimo e molto vicino alla realtà , l'aereo è veramente Super molto bello e dall'abitacolo ben realizzato,sono sicuro che ti divertirai un mondo...Grazie Romy,ma purtroppo il mio x-plane è molto lontano dagli standard ORBX...sto ormai preparando i bagagli per la partenza...
Maury

wilm said...

Concordo sulla bontà degli scenari ORBX.
Allora...diciamo che,ripensando a precedenti tour...sei partito "a fari spenti"(...eh...eh...eh...mi aspetto un bel crescendo)però,intendiamoci, va benissimo...anzi, come dice bene fabiusone,è doveroso un grazie per il piacere che ci offri.
Buoni voli!

Vigilius said...

Purtroppo so bene che dopo un giro del mondo tutto sarebbe stato sottotono, ma a me in fondo va bene così: qualche voletto per guardarmi in giro e basta. In effetti il mondo dei simmer è proprio piatto in questi tempi ed io non lo frequento più da un pezzo... Anche la zona da cui sono partito non è un granché, ma il mio fine era andare ad esplorare lo scenario non compiere la 'grande impresa' che è stata così titanica che mi ha praticamente sfiancato e quasi disgustato di FSX per più di un anno.

 

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