08 settembre 2011

Altro giro, altro volo!

L’amico Maury mi ha raggiunto – per seguire anche lui su X-Plane 9 basta guardare il link all’ultimo post nella lista qua a destra Occhiolino, il suo sito si chiama Passione per il volo - e quindi sono pronto ad andare avanti. Ecco il piano di volo.

No, non sono ubriaco, con questo piano di volo volevo raggiungere due scopi: primo volare ancora una volta con il Beaver e quindi seguire gli idroscali; secondo passare da Seattle per testare la configurazione di FSX con il mio PC. Seattle in FSX è un posto sfigatissimo dove avviene di tutto: c’è gente che con la CPU overcloccata a 4,7 Ghz qui riesce ad andare a scatti Sorpresa, altri hanno crash to desktop o i famosi esaurimenti di memoria. Visto che al ritorno dovrò ripassare in queste zone ho deciso di fare una prova; ormai ho deciso che volo con le DX10 inserite: sarà anche una preview, ma i meriti superano gli svantaggi. Meteo reale, nuvole decise in automatico da REX2 e il resto è FEX: mi pare di aver trovato così un buon equilibrio, ma mi direte voi.

Partenza da Port Pousblo Marina Moorage: prima però si scaldano i motori, come quelli veri, e si setta l’autopilota.

Decollo visto dal molo: molto pittoresco Sorriso.

Quindi si vira verso la rotta prevista; noterete che il mio passato da ‘pilota militare virtuale’ un po’ mi è rimasto, dubito che un Beaver viri così ‘a coltello’ e, soprattutto, così a bassa quota dove quasi vedo i pesci nel mare Basito.

Ed ecco in lontananza che già si vede Seattle: teniamo d’occhio i frame per controllare che capita.

Finora tutto bene, ma più mi avvicino ai grattacieli e più i frame tendono a crollare: questa zona per FSX pare proprio essere maledetta vista l’altissima concentrazione urbana e di traffico aereo.

Qui sopra ormai ero crollato a 10-12 FPS e si volava un po’ troppo a scatti; il fatto che si vedano ben tre scali all’orizzonte – qui solo uno in verità – non aiuta dato che il traffico aereo e quello stradale mangiano parecchio i cicli della CPU. Ricordo che ho le impostazioni dello scenario quasi al massimo, ho solo leggermente ridotto le due famose stringhe per gli alberi e le abitazioni nel file FSX.cfg.

Il mio PC sarà anche in affanno però è un bel vedere: anni fa scenari così ce li scordavamo. Siccome sono masochista ho alzato ancora la percentuale dei traffico AI arrivando al 50% dei liners e 80% dell’aviazione generale. Se non si blocca tutto adesso non si blocca mai più LOL. Arrivato a questo lunghissimo ponte la presenza dell’acqua fa sì che i frame si riprendano alla svelta e torno ad essere quasi fluido che, ricordo, su FSX si raggiunge già a 20fps dove infatti ho bloccato le mie impostazioni (ho provato anche 30 e rimango fluidissimo, ma aumenta il fenomeno della sfocatura delle textures).

A Renton decido che l’esperimento può finire e viro per andare verso una rotta più consona al mio spostamento verso uno scalo con acqua.

Sorvolo quindi l’immenso scalo KSEA, il Seattle Tacoma International.

Qui il mio PC va in crisi perché non ne vuole più sapere di fare screenshots, chiaro sintomo che sono ai limiti con la memoria. Mantengo la calma: salvo il volo, esco da FSX, rientro ed abbasso il traffico dei liners al 25% e tutto riprende a funzionare a dovere. Arrivo così ad un posto che non potevo mancare: Maury Island! Foto di rito in onore dell’amico che mi seguirà con X-Plane.

Proseguo verso Quartermaster Harbour, raggiungo Gig harbor e viro verso la fine del mio viaggio. Tutte queste indicazioni spero siano sufficienti a Maury per seguirmi nel mio viaggio. A proposito: Maury di professione fa il fotografo e spero apprezzerà i miei tentativi ‘artistici’ di fare immagini un po’ diverse dal solito. Gli esperti di FSX avranno notato che le inquadrature sono diverse da quelle di default in quanto le ho cambiate scaricandone alcune dal web. Ecco una delle miei inquadrature ‘artistiche’ (si fa per dire!)

Questa è la zona dei ponti: eccone un altro! Sullo sfondo la città di Tacoma.

Ed eccomi in virata verso il lago in cui ammarerò (si dice così anche per un lago? Perplesso): strana zona in cui ci sono complessi industriali ed un campo da golf.

Ed eccomi sano e salvo, il Beaver è facile da pilotare perché ha una bassa velocità di stallo, ad American Lake.

Salutiamo il Beaver in questa livrea simpaticissima perché la prossima volta si cambia velivolo. Bene Maury, ora tocca a te Occhiolino.

(tranquillo che lunedì inizia la scuola e di tempo ne avrò ben poco Triste).

1 Comment:

Maury said...

Veramente ottime inquadrature..mi piacciono molto...sono curioso di vedere come si comporta X-plane a Seattle...a presto..Maury.
P.S. non avevo fatto caso alla mia Isola...

 

blogger templates 3 columns