29 maggio 2012

Terremoto in Emilia

Io non ho sentito la scossa di 9 giorni fa e non ho sentito neppure le due di stamattina. La cosa curiosa che l’ho saputo quasi in tempo reale perché alle 9.10 ero sul web in classe a cercare le commissioni d’esame di quest’anno e sull’Eco di BG leggevo della scossa delle 9.02! Ho guardati gli alunni, ma anche nessuno di loro aveva sentito nulla; la classe di fronte a me invece sì e la scuola a 100 metri da noi è stata pure evacuata: boh! La scossa delle 12.56 è stata ancora più subdola in quanto circa 2 minuti dopo è scattato l’allarme di evacuazione, ma finendo la scuola alle 13.00 gli alunni hanno pensato fosse la fine e tranquillamente sono andati a casa. Alcune cose non le capirò mai: la prima avvertenza che si raccomanda è che, in caso di terremoto, non bisogna mai usare le scale perché sono le prime a venire giù; mia moglie è stata costretta a lasciare l’ufficio facendosi 3 piani di scale di corsa con tanta gente che scendeva: a me pare una follia, ma erano ordini superiori ...boh!. Insomma: a me pare ci sia molta confusione come i bambini delle elementari allineati fuori scuola a 2 metri da un condominio (c’era pure la foto sull’Eco on line): saranno pure all’aperto, ma se veniva giù il condominio? Certo, il piano di evacuazione prevedeva quello, ma… certi piani di evacuazione anch’io li eseguo, ma mica li capisco.

Resta il fatto che queste tragedie mi hanno tolto la voglia immediata di scrivere qua: ci sono cose più serie. La tappa l’ho già volata, tra l’altro proprio il giorno precedente alla prima forte scossa poco più di una settimana fa. Sono quindi arrivato a Sitka che era lo scalo di arrivo che mi ero prefissato all’inizio del tour: abbiate pazienza, metterò la tappa online appena avrò tempo e mi sarò per un attimo ‘dimenticato’ dell’ennesima tragedia italiana.

Un ricordo per le vittime ed un abbraccio a chi sta soffrendo.

17 maggio 2012

NWAT-X Tappa 32: Wrangell / Kake

A me sembra di fare tutto sempre alla svelta, ma quando poi scrivo un nuovo post mi accorgo sempre che è passato un sacco di tempo dall’ultima volta Imbarazzato. Non lo faccio apposta, ma il tempo libero è veramente poco e lo devo distribuire nei miei due hobbies e per fortuna sono solo due.

Tappa finalmente breve e direi di puro trasferimento, ma dopo la stupenda cavalcata dell’ultima volta sarebbe stato impossibile replicare qualcosa di tanto bello.

Inizio, metà e fine sono gli unici posti abitati, per il resto ancora tanta bella natura da guardare e scoprire.

Volo tutto ‘reale’ nel senso che sia il meteo e sia l’orario erano ‘reali’.

Partenza da Wrangell, in Alaska, e circuito dell’aeroporto dove scopro parcheggiato un velivolo d’epoca alquanto interessante.

Prima di prendere la rotta definitiva decido di sorvolare il paese che mi ha ospitato.

La resa dello scenario, non più Orbx (si tratta di Tongass Fjord), mi sembra comunque eccellente anche se purtroppo non possono tenere le impostazioni al massimo altrimenti il mio PC s’impalla.

Non so se l’avete notato anche voi, ma dopo tutto il chiarore delle tappe precedenti dove ancora c’era la neve ora i colori sono molto più caldi e il meteo un po’ nuvoloso crea un’atmosfera del tutto particolare. Arrivato nei pressi di Sam Peak alla mia destra vedo la foce del fiume dal quale provenivo nella tappa precedente: anche a distanza il fiordo interamente percorso nel passato fa impressione.

Continuo verso nord e a Fredericks Point viro con in vista già lo scalo che dovrò sorvolare.

Mentre mi avvicino vedo qualcosa: a dire il vero si vede già nell’immagine precedente. Fumo? Già, c’è del fumo. Mi avvicino per guardare meglio e…

… lascio a voi l’interpretazione del posto, ma quel fumo dà un senso di ‘vivo’ e di ‘esserci’ che veramente è incredibile. Ed eccomi a Petersburg, un paesone di neanche 3.000 abitanti, ma dotato del suo bell’aeroporto.

Il fiordo sulla destra è favoloso, ma io ho pianificato di passare da un’altra parte e un po’ mi dispiace. Così il mio volo continua tranquillo tra cielo e terra.

Molto velocemente avvisto già da lontano Kake con il suo scalo.

L’avvicinamento è coinvolgente e mi distraggo più volte per osservare le ‘chicche’ aggiunte dai solerti programmatori: ecco, ad esempio, il porto turistico, noterete, dall’orizzonte non in piano, che sono già in fase avanzata di atterraggio.

Immagine che sembra senza senso, ma mi serviva per farvi vedere sullo sfondo a sinistra il traghetto in porto; a dire il vero per inquadrarlo ho pure perso un po’ l’allineamento con la pista e la relativa altezza.

Non ho ancora toccato le ruote che mi distraggo ancora per i lavori in corso sulla destra: pieno di particolari questo scenario!

Ma le sorprese non sono finite; dalle comunicazioni avevo capito che c’era gente in giro, ma mai più pensavo che stessero aspettando me e, soprattutto, che mi sbrigassi a liberare la pista. Notate il sottoscritto in una specie di duello su chi passa per primo!

Eccomi affiancare il Maule.

E poi… mica l’ho riconosciuto Imbarazzato.

Bella tappa: breve, ma intensa. Ci vorrebbe una bella Coca Cola adesso.

Detto, fatto Occhiolino.

03 maggio 2012

NWAT-X Tappa 31: Telegraph Creek / Wrangell

Si dice che un’immagine valga più di molte parole ed ecco allora che ho iniziato con la mappa della prossima tappa.

Come vedete non c’è nulla di nulla: nessuna strada e nessun paese. A parte l’inizio e la fine non ho incontrato nessun segno di civiltà: noioso? Tutt’altro!

Tappa troppo lunga? Può darsi, ma mi è letteralmente ‘volato’ Angeloil tempo (battutaccia).

Decollo da Telegraph Creek e faccio un 180° per mettermi in rotta lungo il fiume che seguirò sino al mare.

Visto che ho scoperto che non c’era nulla di interessante lungo la rotta (quanto mi sbagliavo), ho deciso di volare al tramonto per dare agio a FSX di mostrare i suoi stupendi colori.

Giornata magnifica, a differenza di questa pazza primavera italiana, l’inverno sembra del tutto passato, neve praticamente sciolta tutta, e non mi resta che allinearmi al Stikine River e, come già detto, percorrerlo tutto sino al mare.

Ci saranno poche immagini perché oltre alla natura selvaggia non vedrò altro: ma che natura! Sorpresa

Ogni tanto a destra o a sinistra si aprono immense vallate con i vari affluenti: sono sempre visioni mozzafiato.

Fantastica l’ombra delle montagne che vanno a coprire il lato opposto della vallata; avrete notato che invece di fare tante piccole immagini, dei vari luoghi alla fine molto simili, ho preferito fare immagini panoramiche molto ampie per cercare di render ragione dell’immensità di questi spazi ‘vuoti’ di civiltà, ma pieni di bellezza naturale.

Se avete un attimo di tempo guardate le immagini in tutta la loro grandezza perché alcune di loro sono l’insieme anche di una dozzina di scatti assemblati che hanno messo in crisi la memoria del mio PC non poco.

Lo scatto sopra non sembra avere nulla di particolare, ma osservatelo bene: il plexiglass del velivolo sembra avere una consistenza veramente materiale con il sole che arriva dalla parte opposta e opacizza alla perfezione quello che vedo al di là. Cose c’è al di là? L’ennesima vallata che mi porterebbe a Bronson Creek, mia prima meta d’arrivo; poi ho deciso di continuare sino al mare. Per fare ciò devo continuare ancora un po’ ed individuare una vallata a destra: eccola!

La virata mostra il luogo in tutta la sua selvaggia bellezza: spero riusciate a coglierla almeno un po’ dalla mia immagine.

Ormai sono in Alaska e in fondo si vede il mare.

Uno dei vantaggi di volare al tramonto e che già da lontano si vedono le luci dell’aeroporto e, lì vicino, anche il chiarore, finalmente, di una città.

L’avvicinamento avviene senza problemi con le luci che mi guidano esattamente sul posto; dimenticavo, siamo a Wrangell, paesino di poco più di 2000 abitanti, situato sull’omonima isola.

Atterro e un po’ mi spiace nonostante l’ora e passa di volo: so di aver visto luoghi incontaminati e per certi versi irripetibili.

Ed ora? Dove andare?

 

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