29 gennaio 2010

Vigilius World Tour: tappa 64, Bangor!

Completiamo questa tappa; eravamo rimasti mentre sorvolavo il braccio di mare chiamato Long Island Sound quando il tempo diventa nuvoloso sopra la cittadina di Westerly appena entrato nel Rhode Island.

Le nuvole diventano quasi uno strato lattiginoso ed io mi limito a volarci sopra; entro così nel Massachusetts ed osservo dal finestrino l'aspetto quasi 'da fantasma' della città di Boston vista attraverso le nuvole.Sorvolo lo scalo di Boston, il Logan International Airport, e le nuvole si aprono giusto il tempo di farmi apprezzare le sue dimensioni; poi... ... poi è l'inferno!!!! Entro in un banco di nubi e mi ritrovo in una tempesta di neve.
Il passaggio è talmente repentino da spaventarmi; di colpo la visibilità è azzerata e devo praticamente fare affidamento solo sugli strumenti. Entro nel Maine, lo stato più a nord della costa orientale degli USA, ma non so bene quando. Associo questo stato allo scrittore Stephen King di cui ho letto praticamente tutto: ecco perché alcuni nomi sulla cartina non mi sono del tutto nuovi. Passo sopra Portland (una delle tante con questo nome negli USA), proprio dove è nato S. King, e neanche me ne accorgo tanto la tormenta è forte; di tornare indietro non se ne parla proprio. Poi, inaspettatamente, torna l'azzurro e che azzurro! Ma dura poco perché nuvole minacciose cominciano subito a 'distendersi' sotto di me. Arrivo infine a Bangor e la trovo sotto le nuvole; lo scalo funziona solo in IFR, ma la cosa non mi sorprende più, non mi resta che trovare uno scalo alternativo, cosa per nulla difficile negli USA. Bangor è un nome diffusissimo in tutto il mondo, ma a me è familiare perché è citata innumerevoli volte in tantissimi romanzi di King. Lo scalo lo trovo appena oltre la città ed è sotto le nuvole; la mia speranza è che scendendo la visibilità migliori, di solito è così. Ed invece stavolta non è così: visibilità pessima sino a testata pista, anzi, pure peggio che in quota. La pista è ghiacciata, ci sono ben -16°, e mi esibisco in una bella derapata mentre imbocco la taxiway. Non sarà 'La tempesta del secolo', famosa miniserie televisiva di King, ma poco ci manca!

25 gennaio 2010

Vigilius World Tour: tappa 64, la Grande Mela!

Più mi avvicino all'Europa e più ho fretta di arrivarci; mi sembra di correre negli USA, ma voglio andare a Nord per trovare un benedetto passaggio che mi riporti nel 'vecchio continente': ho voglia di sentirmi 'a casa'. Ecco la tappa prevista: semplice, lineare, ma, vedrete, con qualche sorpresa.

Decollo da Baltimora abbastanza presto per potermi godere le prime luci della giornata che è parecchio fredda: pista ghiacciata, ma sono in aria in un attimo.

Appena si prende quota lo spettacolo è veramente di ampio respiro e la neve ha sempre il suo fascino. Ben presto arrivo in Pensylvania ed avvisto la città di Filadelfia, proprio quella in cui fu scritta la Dichiarazione di Indipendenza nel 1776 (sinceramente non la facevo così a nord). Entro quindi nello stato del New Jersey e il panorama non cambia molto. Non faccio tempo ad entrare nella stato di New York, la cui capitale è incredibilmente la poco nota Albany (più piccola della mia Bergamo), che di fronte a me si staglia la Grande Mela: la città di New York. Nell'immagine sopra si intravede anche la Statua della Libertà, appena sopra il cruscotto a sinistra; per quelli della mia età è uno dei simboli della città così come il ponte di Brooklyn che qui sotto vedete di fronte al velivolo. Mentre mi guardo in giro cerco un altro dei simboli di New York, sempre per quelli della mia generazione, l'Empire State Building; a momenti me lo perdo e riesco a scorgerlo dietro di me sopra l'ala del mio Mooney. Sorvolo anche l'aeroporto La Guardia il cui nome ricorda un ex-sindaco di NY di chiara origine italiana (di nome faceva pure Fiorello!) Sorvolo quindi il Long Island Sound che è un braccio di mare interno: alla mia destra Long Island appunto. La mia tappa non è finita, ma il tempo a mia disposizione oggi sì; alla prossima.

21 gennaio 2010

Vigilius World Tour: tappa 63, Baltimora!

Prosegue la mia risalita della costa orientale degli USA per riuscire a trovare un passaggio che mi riporti nella mia cara vecchia Europa.

Decollo da Charleston nella Carolina del Sud in una bella giornata: il viaggio promette bene. Nell'attraversare un banco di nubi mentre prendo quota mi imbatto nella pioggia: se ci penso bene non ne ho incontrato poi molto di brutto tempo ed ho sempre volato con il meteo reale, che FSX sia fin troppo benevolo? Per fortuna passate le nuvole mi ritrovo in uno splendido cielo azzurro ad osservare la East Coast. Arrivo così in quel di Georgetown. Proseguo sempre con il mare in vista sino a raggiungere Wilmington una città dove è avvenuto uno dei più gravi episodi razzisti dell'America; era il 1898 e siamo nella Carolina del Nord. Probabilmente la città è più famosa perché è quella in cui è cresciuto Michael Jordan, ritenuto il più grande cestista di sempre; è anche la città del telefilm Dawson's Creek, ma non ne ho mai visto neppure 5 minuti! Va beh, lasciato il gossip alle spalle mi ritrovo ben presto a New Bern. Oramai sono in Virginia è abbondano i campi coltivati.Avrete notato anche dalla mappa iniziale che ho deciso di piegare verso l'interno e lasciar perdere per un po' il mare; arrivo così in una città dal nome non proprio originale, Richmond, ce ne sono più di 20 solo negli USA! Da lontano lo skyline assomiglia molto a quello reale: un punto per FSX! Sono nei pressi di Quantico, dove c'è la famosa base dei marines e il fiume Potomac, quando improvvisamente cambia tutto: c'è la neve! Un rapida ricerca sul meteo sul web mi conferma che le temperature reali sono intorno allo zero e che è prevista neve anche nei prossimi giorni. Entro così nel District of Columbia e davanti a me c'è Washington, la capitale degli USA; ben visibile l'aeroporto Ronald Reagan. Ma dopo lo scalo non avete notato niente? Si vedeva già sullo sfondo; eccolo alla mia sinistra: il Pentagono. Un attimo dopo mi ritrovo a sorvolare una zona vista molte volte nei telegiornali: il Lincoln Memorial e la Lincoln Memorial reflecting pool con in fondo il famoso obelisco che altro non è che il monumento a Washington.
Quello che invece mi ha deluso è la Casa Bianca che quasi non si nota; qui sotto è sopra il tettuccio del mio Mooney appena dopo i timoni di coda tra i due edifici marroncini. Proseguo a nord ed entro nel piccolo stato del Maryland: sono già a Baltimora. A Baltimora succedono un po' di cose strane: trovare lo scalo dove atterrare non è facile perché tutta questa neve abbaglia e riesco a scorgere la pista con molta difficoltà solo dopo vari tentativi. Cerco di contattare l'ATC, ma nulla, nessuna risposta. Decido allora di comunicare la mia posizione e scegliere autonomamente la pista su cui atterrare; ma niente da fare, FSX non mi indica nessuna pista, eppure è là, la vedo. Decido di scendere lo stesso, ma... sorpresa!!!! Ecco perché nessuno rispondeva, la pista è chiusa! FSX ogni tanto fa questi scherzi: lo scalo c'è, ma la croce gialla indica che lo stesso non è agibile. Sarà la neve? Boh, resta il fatto che mi tocca cercare uno scalo alternativo; per fortuna negli USA c'è solo l'imbarazzo della scelta, eccone uno lì vicino. Non ci crederete, ma ho anche già pronta la prossima tappa, devo solo volarla. Ho scoperto che pianificare i tragitti mi piace assai, guardo la cartina, vedo dove posso passare, se c'è qualche posto interessante, ecc. La parte più lunga è scrivere i resoconti: lo so che sembra incredibile, ma scrivere un post così mi porta via ben più di un'ora, per fortuna so che c'è chi mi segue con costanza :-)

15 gennaio 2010

Vigilius World Tour: tappa 62, Charleston!

Ecco la nuova tappa sulla East Cost degli USA. Partenza da Fort Lauderdale, questa volta così come è in FSX di default in modo da vedere la differenza con quello di FSDreamteam.
Appena decollato sulla mia destra noto un grosso porto con tante navi da crociera attraccate.
La East Coast mi appare molto diversa dalla West in quanto è molto più urbanizzata; si vola su una serie di abitazioni pressoché infinita. L'addon UTX USA rende proprio bene ed anche le textures GEX USA completano l'opera ricreando un territorio veramente credibile, però... però non riesco ad apprezzarlo più di tanto, mi pare un paesaggio 'noioso' con un che di 'già visto'. Qui sotto sono a Palm Beach sempre in Florida. L'amico Wilm mi aveva già 'gentilmente ripreso' quando avevo velocemente attraversato la West Coast, ma mi sa che farò più o meno uguale con la East anche se la trovo un pizzico più varia ed interessante; questi USA non riescono ad esaltarmi, mi ero divertito molto di più quando avevo attraversato l'America con il fido SF-260 seguendo la Route66. Passata Palm Beach le case si diradano un po' e c'è spazio anche per un po' di natura. Altro fatto incredibile è la presenza massiccia di scali aeroportuali; non crediate che abbia scattato le immagini solo dove c'erano, la realtà è che sono dappertutto e pure di grandi dimensioni. Basta guardarsi intorno ed a occhio nudo sono visibili sempre almeno 4-5 scali con almeno due piste, se poi si guarda il GPS si va quasi sempre oltre la dozzina di aeroporti!!!! Finalmente faccio uno scatto che reputo interessante.
Arrivo così a Titusville sede del Kennedy Space Center in quel di Cape Canaveral; per me la zona è resa molto bene.
Qui l'unica cosa veramente irreale è il fatto che io possa sorvolare impunemente tale zona senza essere intercettato da qualche caccia militare; già che ci sono faccio una deviazione proprio in quel di Cape Canaveral per vedere se c'è qualche Shuttle pronto alla partenza. Per mia fortuna c'è! Il mio viaggio verso nord prosegue in mezzo a grossi centri abitati di cui colpevolmente non ricordo il nome; questo a destra però è sicuramente St. Augustine (il nome gli deriva dal fatto che fu fondata il giorno di S. Agostino).Giungo quindi a Jacksonville (c'è una città con un nome simile in praticamente ogni stato degli USA).
Mentre sopraggiunge il crepuscolo il paesaggio si fa via via più 'selvaggio'.
Comunque le grandi città sono sempre presenti: ecco Savannah, capisco così di essere in Georgia.

Arrivo infine a Charleston, meta della mia tappa, nella Carolina del Sud ed è un grosso porto fluviale e marittimo; sì, dà il nome al famoso ballo degli anni '20. Non mi resta che atterrare, riposarmi e pensare alla prossima tappa.

 

blogger templates 3 columns