29 settembre 2011

NWAT-X Tappa 03: Hobby / McNary

Questa volta ho avuto il tempo di programmare il volo e, udite udite, di farlo praticamente subito. Tappa interessante nella sua ‘piattezza’: perché? Perché stavolta ho dovuto affrontare un tratto completamente pianeggiante e mi aspettavo di annoiarmi tantissimo ed invece il paesaggio è stato molto più interessante e vivo del previsto. Ma procediamo con ordine: ecco il tragitto di volo.

Come potete notare ho tralasciato di sorvolare i rilievi e mi sono dato, come si dice qui a BG, alla ‘bassa’ per vedere come lo scenario Orbx si comportasse. Ma se osservate bene l’immagine stradale sottostante noterete anche che ho lasciato la Pacific Highway perché era desolatamente una linea totalmente dritta.

E allora che logica ho seguito per tracciare il piano di volo? Semplice: mi sono messo più o meno a metà strada tra la Interstate 5 a destra e il fiume a sinistra. Così facendo ho notato che potevo usufruire di moltissimi scali aerei come waypoint: in USA ci sono una marea di aeroporti di tutti i gusti. Per questo motivo il mio piano di volo può essere replicato fedelmente anche da Maury e Romy visto che è un tragitto tutto ‘aeronautico’.

Scaricato il meteo reale scopro che è una giornata splendida: l’ideale per volare in VFR e allora? Partiamo!

Sorvolo quasi subito Springfield, ma quale? Già, a voi verrà in mente la città dei Simpson che è una non-città, un non-luogo. Gli autori del famoso cartone animato, che io non seguo e non amo, hanno scelto quel nome perché in USA ci sono più di 70 città con quel nome e quindi rappresenta un po’ tutte le città americane di provincia. La Springfield che sorvolo io è quella che si trova in Oregon e che molti credono essere la ‘vera’ città dei Simpson o quella a cui ci si è ispirati.

Da qui in poi inizia la pianura, molto simile alla nostra Pianura Padana; mi aspettavo la noia ed invece, per contrasto, il paesaggio diventa interessantissimo ed è reso magistralmente dallo scenario Orbx.

FSX di default non ha delle landclass così belle, anzi è afflitto da quei tagli pazzeschi che rovinano il tutto; qui sembra davvero di essere in una pianura fortemente ‘agricolizzata’ con, ogni tanto, le varie fattorie. I vari colori indicano anche le varie colture e si vedono persino i campi arati: veramente un bel lavoro. Dubito che Maury e Romy avranno uno spettacolo simile, ma mai dire mai. Il viaggio prosegue esattamente come avevo pianificato; a sinistra ecco il fiume.

Mentre a destra, poco visibile in pianura, la strada tutta dritta:la Interstate 5.

E sotto di me, in una splendida giornata, si distende tutta la pianura con i suoi colori autunnali molto ben resi.

Gli scali si susseguono uno dopo l’altro e sono difficilissimi da scorgere perché sono tutti in erba o terra e quindi alquanto mimetizzati con il terreno; sono scali piccolissimi fatti di corte piste e un paio di casupole. Suppongo siano scali per puri fini agricoli o di spostamento; quegli scali dove decollano quegli strani aerei che servono per spargere agenti chimici antiparassitari. Alcuni di questi scali sono anche privati; già, in America esistono anche gli aeroporti privati. Uno dei più grossi e pure asfaltato lo trovo qua sotto.

Mentre proseguo verso nord piano piano la pianura diventa più mossa e spariscono le grandi distese colorate per lasciare spazio ad un paesaggio più collinare e verde; qui sotto sono nei pressi di Albany.

Ora devo pensare a dirigermi verso la scalo prescelto e quindi piego verso est tornando ad avvicinarmi alla Interstate 5.

Vista la giornata con visibilità particolarmente propizia riesco a scorgere lo scalo di arrivo, McNary Field, già da lontano: questo faciliterà le operazioni di atterraggio non poco.

Sorvolo, senza alcun problema di frame, la città di Salem sede del sopracitato aeroporto.

Anche Salem è un toponimo che ha dozzine di riscontri negli USA e tutte si riferiscono a fondamenta di tipo religioso con echi di  una ‘città sulla collina’: chiaro riferimento a Geru-SALEM-me, la città sulla collina per antonomasia (nei Vangeli infatti sta sempre scritto che Gesù saliva a Gerusalemme in quanto è uno dei luoghi più alti della Palestina; considerate, ad esempio, che il Mar Morto è ben al di sotto del livello del mare). Incredibilmente qui l’ATC di FSX, che è sempre stato muto ai miei richiami sino a qua, si degna di rispondermi indicandomi la pista di atterraggio. Faccio tutto il mio circuito di atterraggio passando anche sopra un riconoscibilissimo parcheggio di un centro commerciale.

Mentre sono in corto finale alla mia sinistra noto, sotto il riflesso dell’hangar, che sono parcheggiati moltissimi elicotteri: chissà che ci fanno lì.

Lo scalo è reso bene anche se c’è poco traffico; probabilmente è perché uso il traffico di default di FSX che non è proprio il massimo.

Terza tappa conclusa e devo dire che sono soddisfatto di ciò che ho visto ed imparato; ora la parola passa ai miei compagni di viaggio Occhiolino.

27 settembre 2011

NWAT-X Tappa 02: Felt / Hobby

Stavolta giungo buon ultimo a raccontarvi di questa seconda tappa del tour. Devo dire che sia Maury in X-Plane 9, sia Romy con un FSX poco pompato da addons hanno saputo ricreare atmosfere interessanti. Ed io? Ma, giudicherete voi; di certo FSX con le giuste aggiunte ha ancora un suo perché anche se il tragitto non mostra niente di particolarmente interessante. Ma procediamo con ordine: partenza e subito sorvolo del fiume con ponte automobilistico.

Nei pressi della cittadina di Wilbur trovo la Interstate 5 che è l’autostrada che seguirò per quasi tutto il tragitto.

Da questo punto in poi c’è poco da inventarsi: basta assecondare la strada a vista che, viste le sue dimensioni, è tutt’altro che difficile da seguire.

Come vedete la Interstate 5 si snoda ‘mollemente’ in pianura tra le colline tranquille dell’ovest degli Stati Uniti: niente di eroico, ma un volare placido e tranquillo.

Stavolta sono fortunato perché, volando al di sotto dello strato di nubi sopra di me, non subisco nessuno scossone del vento.

Avete ragione: sembro un ubriaco che continua a volare virando a destra e sinistra, ma ho messo proprio tantissimi waypoint che seguono l’andamento sinuoso della strada. Ora una bella immagine da sotto che mostra un bel cielo azzurro.

Ma, come avevo già anticipato nella presentazione del piano di volo, nei pressi di Yoncalla lascio la Pacific Highway e mi butto alla ricerca di due laghi per rompere la monotonia.

Il primo è il Cottage Grove Lake che avvisto quasi subito e nonostante sul web se ne magnifichino le sue qualità turistiche si rileva, almeno in FSX, una mezza delusione.

Sia chiaro: è reso bene, ma c’è poco altro da vedere intorno. Il lago Dorena si rivela molto più bello, paesaggisticamente parlando, anche perché, vista l’assenza di centri abitati, ho deciso di pompare le impostazioni di FSX portandole quasi al massimo, acqua compresa. Il risultato è notevole con le nubi che si specchiano nel lago durante la ‘viratona’ che mi riporterà verso la strada abbandonata tempo fa.

Ed eccomi di nuovo a seguire la strada con questa inquadratura del mio velivolo che mi piace moltissimo: notare gli strumenti dentro perfettamente funzionanti (si nota soprattutto dall’orizzonte artificiale).

Nei pressi di Creswell avvisto la pista, stavolta non più in erba, e mi appresto ad atterrare; notare le auto sull’autostrada che hanno già i fari accesi visto che siamo all’imbrunire (si vede sia nell’immagine sopra sia in quella sotto).

Atterraggio senza problemi a Hobby Fields mentre noto un intenso traffico sulla strada alla mia sinistra, traffico soprattutto di camion: sembra di stare sulla A4!

Ho notato un po’ di ‘noia’ nei miei due compari di viaggio perché la tappa non presentava nulla di speciale; beh, per chi ha fatto il giro del mondo in FSX sa benissimo che la noia la fa da padrone nei voli di trasferimento salvo poi trovarsi sorpresi dietro ad una collina, o montagna, o altro. Un tour è un po’ una metafora della vita e non si può vivere solo di eccezionalità, anzi; la ‘noia’ o, come amo dire io, la normalità è all’ordine del giorno quindi aspettatevene tante di tappe così perché… perché la vita è un po’ così. Occhiolino

25 settembre 2011

North-West American X Tour – 02 Piano di volo

Per permettere a Romy di andare avanti ed a Maury di raggiungermi, ma, se vuole, già pianificare la tappa successiva, metto on-line il prossimo balzo del mio tour.

Parto dallo scalo con pista in erba, almeno stavolta non sarà difficile trovarlo visto che sono già lì, e proseguo verso nord seguendo semplicemente la strada come si vede bene dalla rotta sovrapposta alla cartina stradale.

Però se la tappa fosse stata tutta così mi sarei annoiato un po’ ed allora ad un certo punto decido di fare una piccola deviazione verso est per andare a vedermi due laghetti montani nello scenario. Insomma una tappa un po’ mista dove per un po’ seguo gli insediamenti umani e le trasformazioni del territorio causate dalla civiltà e per un po’ invece mi immergo nuovamente nella natura selvaggia che il nostro pianeta sa ancora offrire. Metto anche i vari riporti: noterete tanti waypoint ‘personali’, ma è proprio per seguire la strada; ci sono comunque anche alcuni scali per potersi riferire in modo abbastanza preciso a luoghi aeronautici ben precisi.

Questa volta atterraggio su pista assolutamente in asfalto più facile da individuare; in ogni caso per non correre rischi ho messo l’ultimo waypoint nei pressi della pista e pure già allineato: sono pigro! LOL

23 settembre 2011

NWAT–X Tappa 01: Cape Blanco State / Felt

Pronti: via!

Il tour è partito: era ora. Appena partito e già c’è una novità. Maury si è fatto un nuovo blog apposta per l’occasione: la sua avventura in X-Plane 9 la potete seguire qua. Il suo nuovo blog merita solo per la grafica e la stupenda foto della testata che immagino essere sua (beato lui che l’ha visto volare dal vero).

Intanto, come vedete sopra, il mio tour è partito con un decollo un po’ garibaldino da Cape Blanco, dove ero arrivato nei miei voli di trasferimento; le prime fasi sono alquanto concitate per cercare di capire come risponde il nuovo velivolo e come funziona il suo autopilota. Alla fine è tutto abbastanza facile, ma devo prendere la mano con nuovi automatismi; trovo il tempo per guardare un attimo fuori e notare subito alcune finezze dello scenario Orbx.

Notate anche il cockpit molto ben fatto e il riflesso del sole sul GPS che per ora non ho praticamente usato se non per seguire la rotta, ma ‘a vista’: insomma seguivo la linea rossa e basta. Sono consapevole che la rotta che ho pianificato non è niente di speciale, ma mi serviva per andare nell’interno dove ci sono più città e non solo una lunga linea di spiaggia sul mare. Per fare ciò devo superare delle montagne, insomma una zona alquanto selvaggia dove, come punto di riporto, avevo segnato una torre di osservazione del corpo forestale che controlla i possibili incendi. Ci sarà?

Rimango assolutamente stupefatto: non solo c’è, ma è ben rappresentata e c’è pure il camino acceso dato che esce il fumo dalla casupola sospesa sulla foresta. Un punto a favore dell’ottimo scenario. Intanto l’oceano si allontana alle mie spalle e l’osservo senza grossa malinconia.

Il volo prosegue sorvolando zone montane molto ben rese e il velivolo si dimostra molto docile e facile da pilotare; l’unico problema è che, essendo piccolino, risulta molto sensibile alle raffiche di vento. Infatti ogni tanto ci sono degli scossoni veramente rilevanti che, se fossi realmente seduto dentro, mi farebbero preoccupare non poco; un pizzico di realismo in più. Arrivo infine a intravedere la valle del fiume Coquille: quella che dovrò seguire.

Da qui in poi sarà facile perché basterà seguire il fiume e la strada che lo costeggia; arrivo così in pianura dove però il tempo è più nuvoloso.

Per fortuna le nuvole non sono molto fitte e si presentano solo ogni tanto ed io posso pigramente continuare a volare guardando la strada e imparando sempre meglio a padroneggiare il velivolo per me nuovo.

La valle è resa molto bene dallo scenario con texture secondo me abbastanza azzeccate.

Sono ormai alla fine della tappa perché in fondo vedo già la cittadina dove dovrò atterrare.

Questo vedere l’arrivo da lontano si rivelerà essere una mezza fregatura: so che dovrò atterrare in uno scalo lì vicino con pista in erba, ma io vado verso la città di Roseburg come se niente fosse. Anzi la sorvolo pure già in assetto di atterraggio.

Vedo lo scalo principale senza problemi, ma il mio no: dove sarà finito? Inizio quindi a girovagare senza meta alla ricerca dello scalo perduto: consulto alla fine la mappa (basta fare clic sul foglio che esce da una tasta laterale interna del mio velivolo: comodo no?) e scopro che l’ho superato da un po’. Si trova più lontano, fuori dal centro abitato dietro ad una collina, ma vederlo è veramente un’impresa non da poco. Alla fine lo trovo, ma più per le strutture che per la pista che, essendo in erba, praticamente non si vede.

Devo fare ben due tentativi prima di atterrare: no, il velivolo è facile da pilotare, ma la pista è cortissima e, vedendosi poco, arrivo per due volte lungo e devo ridare motore e rifare il giro. Alla fine ce la faccio, ma che fatica!

Cosa ho imparato da questa prima tappa? Primo: evitare pista in erba su scali secondari quando hai a disposizione un bello scalo asfaltato visibile da molto lontano. Come vi avevo annunciato sarà un tour molto tranquillo e la prima tappa ne è stata la dimostrazione.

Ciao Occhiolino

22 settembre 2011

Pronti alla partenza?

Prima di tutto un grosso benvenuto a Romy che si unisce al nostro tour. Chi è Romy? Semplice, un utente che ci stava leggendo e, visto il mio piano di volo, ha fatto la prima tappa prima di me e Maury vincendo così tutte le nostre titubanze e menate varie sulla scelta del velivolo. Ho già messo il link al suo blog, nato fresco fresco per l’occasione, qui in fianco a destra nell’elenco dei miei blog personali, cioè quelli degli ‘amici di volo’; i più pigri possono andare a vedere la sua prima tappa semplicemente facendo clic qui.
Intanto “annuntio vobis gaudium magnum habemus velivolum!!!!” Ok sono un po’ blasfemo, ma perdonatemi. C’è chi voleva il Cessna 172 di default, ma l’ha preso l’amico Romy, chi l’SF-260 progettato da quel genio di Stelio Frati, recentemente scomparso, ma Maury volerà su un suo aereo anche se precedente e cioè il Sequoia Falco. Quindi io mi sono dovuto ingegnare nel trovare qualcosa di interessante e… italico! La mia scelta è quindi caduta sul TECNAM SIERRA P2002.
Ho trovato un modello ben fatto a questo sito, quello della DEMO visto precedentemente in un altro post, l’ho acquistato ed ho deciso, nonostante sia abbastanza lento, di usare questo velivolo anche perché mi piace l’idea che sia un prodotto italiano (con i tempi che corrono…) Niente livrea personalizzata, ma se guardate bene scoprirete che la matricola del velivolo, inventata da me, è la sigla del ‘nostro’ tour: X-NWAT. LA ‘X’ sta per FSX e X-Plane 9, Maury userà quest’ultimo, mentre io e Romy voleremo su due FSX però abbastanza diversi: lui con quello di default o quasi, io con quello degli scenari Orbx. ‘NWAT’ invece sta per ‘North-West American Tour’.
Come dicevo non è un mostro di velocità, più o meno come un C-172, ma visto che saranno tappe brevi di poco più o poco meno di mezzora, avrò più tempo per guardarmi in giro, imparare ad usare l’autopilota, che è diverso da quello solito di FSX, e permettere al mio hardware stanco e vecchio di aggiornare il terreno (sono una vecchia volpe A bocca aperta). Di buono ha che ha un’ottima visibilità esterna e una modellazione delle superfici riflettenti, ad esempio le ali, molto convincente. Anche il GPS è presente all’interno del cockpit in posizione ben visibile: che voglio di più dalla vita, un Lucano?
Ed ora? Ora vado a scaricare il meteo e se è buono ed ho un attimo di tempo magari potrò finalmente accendere i motori e partire. Gli ultimi aggiustamenti a FSX li farò strada facendo e a seconda delle occasioni.

 

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