22 aprile 2009

Vigilius World Tour: tappa 21, Iran!


Solo continuando la tratta mi accorgo di quanto sono stato fortunato a vedere Dubai City perché a meno di una decina di minuti dalla città mi ritrovo il tappeto nuvoloso sotto di me e la visione del suolo risulta essere alquanto compromessa; a dire il vero non ho ben capito se siano più nuvole o foschia dovuta all'altissimo tasso di umidità, fatto sta che non si vede quasi nulla.Ma la noia è interrotta da una gradita sorpresa: guardate cosa incontro: uccelli!Mi era capitato anche nel tour Route 66 in USA ed ancora nel deserto, ma stavolta sono riuscito ad immortalarli. Che saranno? Dall'apertura alare sembrano avvoltoi o qualcosa del genere; questa è una delle chicche di FSX. Lo so che molti le considerano inutili (e in effetti lo sono), ma in un volo come quello odierno contribuiscono alla sensazione di 'esserci'. Chissà che criterio hanno usato nel collocarli. Non fai tempo ad esaltarti che FSX subito rimedia con una delle sue 'stranezze'; lo so, si vede poco, ma se avessi scelto lo scalo che si vede qui, sotto l'ala del Mooney, come cavolo avrei potuto fare l'avvicinamento? Le Global mesh aggiuntive hanno mandato in crisi lo scenario di default.

Sono ormai sullo stretto di Hormuz, scelto apposta per non dovermi sorbire troppo mare, quando la foschia scompare del tutto e torna il limpido. Questa è una delle zone strategiche più importanti del mondo perché da qui passa circa 1/5 di tutto il petrolio del mondo. Di fronte a me, in Iran, la città di Bandar Abbas. Sono felice di non abitare lì in quanto d'estate si arriva sui 49° di temperatura, d'inverno a -5° e l'umidità relativa media è del 66%; roba ba matti. In Iran però ci sono stato più di 30 anni fa, per la precisione un mesetto a Shiraz (causa lavoro di mio padre che si è fatto quasi 10 anni in quel paese, in piena rivoluzione khomeinista e durante la guerra con l'IRAK); faceva caldo, sui 45°, ma era secco e persino io resistevo. Da qui in poi inizio a costeggiare dirigendomi verso est ed ho riconosciuto il paesaggio 'persiano' fatto sì di deserti, ma anche di alti rilievi (sul Caspio ho visto un vulcano di oltre 5000 metri). Nonostante il deserto non mi annoio per niente ed appena mi avvicino alla costa tutto cambia in modo repentino anche se solo per brevi tratti.Non era mia intenzione fermarmi in Iran, zona poco sicura anche a causa delle dichiarazioni del suo presidente che... lasciamo perdere, di fatto sono quasi in riserva e chissà quando sarà il prossimo scalo, così decido di fermarmi allo scalo di Konarak, nella città di Chabahar che, tanto per cambiare, torna ad essere avvolta dalla foschia. L'atterraggio non è dei miei migliori, nonostante lo scalo sia tanto immenso quanto deserto, ma vi assicuro che la visibilità era veramente scarsa. Ed ora pronti a pensare alla prossima tappa, decisamente verso est.

3 Comments:

Fabio_Pa said...

E' sempre sorprendente trovare questi grandi aeroporti in mezzo al nulla...

Vigilius said...

Hai ragione, ma il prossimo scalo non può essere nel nulla, almeno credo

wilm said...

Diciamo che l'Iran così lo sfiori soltanto ( ma ovviamente le distanze sono enormi).
Se, come credo,vorrai passare dal "tetto del mondo",le tappe di avvicinamento verso est dovrebbero comprendere il Pakistan (Aeroporto di Karachi? se vuoi farti tutta la costa) e l'India (New Delhi come testa di ponte per...LUKLA?).
Vedremo!
Buon volo.

 

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