09 settembre 2009

Vigilius World Tour: tappa 44, Kamchatka!

Noioso vero? Comunque come il buon Wilm ha già capito qui c'è poco da scegliere: o così, o così! Anzi, c'è da sperare che le tratte siano a portata di Mooney altrimenti... altrimenti sono bloccato. Questa è una tappa senza senso, di puro trasferimento: 4 ore, limite estremo delle capacità di carburante del Mooney, per sperare di arrivare sulla penisola di Kamchakta passando sopra le isole Kurili che non posso visitare in quanto mancando scali e non potendo quindi rifornirmi, il tragitto si allungherebbe troppo per una tappa. Decollo dall'isola di Sakhalin dove vedo parcheggiato uno strano liner mai visto da altre parti; speriamo non mi considerino una spia perché qui abbattono i velivoli sconosciuti con un po' troppa facilità.
Neanche 15 minuti, il tempo di passare un alto rilievo montuoso ed ecco che avvisto il mare di Okhotsk che dovrò sorvolare per oltre 3 ore.
Unica distrazione le nuvole! Per fortuna c'è il pilota automatico così nel frattempo faccio altro e non penso che sto andando verso la fossa delle Kurili: 10500 metri di profondità!!!!!!!!
Sto attentissimo alla rotta perché so di essere al limite con il carburante ed ogni errore o deviazione li pagherei carissimi. Il meteo è buono, ma tirano di quelle folate di vento che spesso e volentieri vengo sbattuto da una parte o dall'altra: moltissime le correzioni per tornare in rotta.
Quando avvisto la penisola di Kamchatka - dopo 3 ore e passa di mare aperto - sono già in riserva da un po' ed alquanto preoccupato: ce la farò ad arrivare?
Arrivo sulla terra e mi sento un po' più sicuro perché, penso, potrei comunque tentare un atterraggio di emergenza: ma dove? Qui è tutto colline, montagne e... vulcani? Spiccano delle vette non indifferenti; appena avvisto l'aeroporto chiedo l'autorizzazione e, fregandomene del circuito, dirigo verso la pista immediatamente: sarà mezzora che sono in riserva!!!!!
Scopro che la Kamchatka è terra di vulcani attivi e spenti: ce ne sono più di 8o!!!!!!!!!!! Qui dev'essere autunno inoltrato a giudicare dai colori; faccio un avvicinamento altissimo e poi mi butto in picchiata quasi senza motore pensando che, se mi molla, arriverei comunque sulla pista.
Alla fine mi godo poco lo stupendo panorama vulcanico tutto intorno a me in quanto la tensione è veramente tanta; quando, finalmente, sto per toccare terra, sbircio un altro vulcano alla mia destra.
Un pensiero riconoscente va a chi ha deciso che la riserva del Mooney sia così abbondante; stavolta mi è andata di c...! La realtà è che non avevo scelta.

1 Comment:

Fabio_Pa said...

L'aereo al parcheggio sembra un Tupolev TU154. Su Airliners.net ci sono diverse foto. E' un velivolo Aeroflot? Dovrebbe esistere un collegamento con Mosca...
Ciao e buon proseguimento.
F.

 

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