25 maggio 2009

Vigilius World Tour: tappa 26, addio Lukla!

Che bell'immagine: silenzio, meteo ottimale, camino che fuma, le montagne più alte del mondo... cosa c'è che non va? Nulla, tranne che sono a Lukla e devo decollare. Difficile? In teoria no, è la fase forse più semplice del volo, ma Lukla è Lukla: la pista è lunga solo 527 m. (sì, avete letto giusto) e siamo a 3000 m. di quota e il buon Riccardo mi ha messo non una, ma una dozzina di pulci nelle orecchie con la storia dell'aria rarefatta ecc. Mi avvicino diffidente alla pista ed alla mia sinistra scorgo la pista; chiamiamola con il suo vero nome: un trampolino! Decido di prendere più rincorsa possibile e rubo anche gli ultimi metri verso la roccia. L'allineamento non è un granché, ma ogni esitazione parrebbe, a quelli della torre ed al pubblico presente, solo fifa e nient'altro. C'è anche il saputello che mi aveva detto di aver visto fumare le route al mio arrivo: per me mi sta 'gufando' alla grande. Con calma scaldo il motore, poi aziono solo una tacca di flaps e mi butto: AIUTO!!!!!!!!! Forse era meglio due tacche; che velocità avrò? Se guardo mi disallineo e magari... troppi pensieri, devo solo fidarmi delle mie sensazioni ed andare. La pista è già finita ed ora? Sprofondo nel vuoto: me lo aspettavo, speriamo che le ali non si spezzino e che il 'dio' della portanza arrivi subito a sostenermi. Lo stomaco è in gola e la nausea mi assale: ma per quanto sprofonderò ancora? Quegli alberi sono un po' troppo vicini, ma dai che forse... Anche se sembra incredibile Lukla è sopra di me, ma il mio Mooney si è aggrappato all'aria fine del Nepal e pian pianino sta arracando per prendere quota. La profonda gola che si estende sotto di me non mi avrà, la sorvolo ormai padrone degli elementi. Con molta dolcezza porto il mio Mooney 'sopra' la quota di Lukla per superare queste altissime montagne che mi circondano ovunque. Raggiunti i 15.000 piedi capisco di avercela fatta, ma non riesco ancora a rilassarmi e godermi il paesaggio circostante.
Di fronte a me molte nuvole mi fanno capire che il meteo reale ha ripreso a fare il suo dovere; giunto, dopo una ventina di minuti, sul fiume Gange alla fine mi rilasso e scopro di avere le nocche della mani tutte bianche dalla forza con cui stringo ancora il volantino. Ancora non mi sembra vero: sono atterrato e ripartito da Lukla e sono intero!

6 Comments:

wilm said...

Superata la prova di Lukla...chi o cosa potrà fermarti?
Bene,bene...sei tutto intero e sei in volo verso sud...forse seguirai il corso del fiume sacro?
E' probabile.
Intanto ti auguro buon volo!

Alfredo "i8aaq" said...

....se Lukla nella simulazione mette così tanta ansia e timore (e l'ho "vissuta" con te leggendo il racconto!!) non posso immaginare cosa possa "trasmettere" nella realtà....

Vigilius said...

In effetti Lukla è un posto particolare, chissà se riuscirò ancora ad emozionarmi dopo... speriamo bene!
Nella realtà? Preferisco immaginarlo, soffro già gli aerei di linea quando c'è un pizzico di vento, sono proprio un pilota della domenica.

Maury said...

Come al solito i tuoi racconti sono pregni di suspance e fervono di una stupenda immaginazione...se non esistesse "Vigilius" bisognerebbe inventarlo...Ciao Maury

Christian said...

Che spettacolo, Lukla è uno di quei posti che ti restano dentro, molto suggestivo, ottimo il racconto mi ha appassionato parecchio. Mentre lasciavi Lukla alle spalle ti giuro mi sembrava di essere con te sull'aereomobile e mi è venuta la pelle d'oca, davvero tanti complimenti.

Vigilius said...

Grazie a tutti!

 

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