15 dicembre 2006

Intervista ad Alberto Sangalli - 3

Ed eccoci all'appuntamento finale dell'intervista ad Alberto Sangalli; l'ultima domanda che avevo pensato di rivolgergli mi era sembrata abbastanza innocua e di circostanza, ma la risposta mi ha costretto a riflettere molto sulla situazione del volo virtuale nella nostra piccola Italia e, purtroppo, non tutte le riflessioni sono state positive. Ma lascio a voi la lettura e le considerazioni del caso.

Cosa ne pensi del panorama italiano della simulazione di volo?

Potrei rispondere con una sola parola: inesistente. E questo non significa che cloud9 sia esterofila ma solo che bisogna prendere atto della realtà. Purtroppo questa situazione è strettamente legata alla diffusione della cultura generale dell’aviazione in Italia e credo che ci vorranno molti anni, se mai si riuscirà, a cambiare le cose. Tanto più che i vari gruppi pensano di essere al centro del mondo e non si rendono conto che avere 500 iscritti ad una mailing list o ad una associazione rappresenta una goccia nell’oceano. Questa miopia li porta a non guardare mai fuori dal loro orticello e quindi preclude una vera espansione del settore. Certo si sono realizzate e si realizza qualche iniziativa per far conoscere il settore a nuovi appassionati. Purtroppo però ci sono due ostacoli: da una parte i gestori dei vari gruppi tendono sempre ad organizzare raduni o eventi tarati sulle conoscenze degli appassionati esistenti mentre invece dovrebbero fare l’esatto opposto ed aprirsi ai neofiti. Dall’altra c’è la difficoltà di reperire adeguate risorse per la realizzazione di eventi importanti. Un settore così piccolo e richiuso su se stesso non invoglia nessuno ad investire in una attività ad altissimo rischio che attualmente non produce alcun utile. Un esempio è dato dalle manifestazioni del settore: in Italia abbiamo il Flight Sim Show di Forlì (che se non avesse il “traino” della fiera dell’elettronica sarebbe già scomparsa da molto tempo) ed avevamo il Flight Sim di Milano che quest’anno non si è svolto perché non era commercialmente sostenibile. Non perché non ci fossero visitatori (comunque superiori a quelli di Forlì ma in ogni caso troppo pochi) ma perché non poteva contare su un “traino” come quello di Forlì. Insomma un quadro desolante se confrontato con quello di altri paesi. L’unica strada per cambiare le cose passa attraverso l’abbinamento di manifestazioni legate alla simulazione con manifestazioni reali. E pensiamo che l’unica che abbia le carte in regola sia AvioExpo tenutasi per la prima volta quest’anno. Da parte nostra in futuro parteciperemo solo a quest’ultima manifestazione e ci auguriamo che la comunità di appassionati italiani si renda finalmente conto della realtà e pensi ad iniziative veramente valide e non a mini-raduni di appassionati evoluti.

4 Comments:

Walter said...

Molto interessante, soprattutto nell'analisi di un mercato locale che, malgrado molte personali convinzioni, non può garantire sufficienti ritorni ad un'azienda che si rivolga eslusivamente a questo.

Franz said...

A me sembra una visione puramente commerciale, comunque assolutamente legittima. Non si può comparare delle iniziative di puro hobby, quali mailing list o raduni al ristorante tra gruppi di amici con quanto si propone una azienda commerciale. In minimi termini, le mailing list sono una goccia nell'oceano, ma non hanno l'obiettivo di riempirlo.

Vigilius said...

Che una software house abbia una visione commerciale mi sembra legittimo, vivono di quello, così come mi sembra più che legittimo il commento di Franz sulle mailing list. Quello che a me spiace è tutto quello che di 'negativo' gira intorno al panorama italiano: esempi? Noi uno scenario fotografico (che piaccia o meno) non l'avremo mai a causa dei prezzi delle foto alla fonte (e pure i polacchi l'avevano per FS2004); gli aeroporti manco per nulla perché o sono freeware (ma ISD si trova ad una svolta con ALE che si sta laureando) oppure se qualcuno li fa pagare è uno scandalo; ma la cosa che più mi fa male è vedere come in forum nati per pura passione e divertimento si scatenino 'lotte' che spesso degenerano anche in insulti!
Insomma, mi pare che non ci sia la capacità di una pacifica convivenza tra le varie componenti, ma forse il discorso qui si fa troppo difficile; in fondo anche questo blog vuole essere solo un 'gioco'!

Walter said...

Nei forum, soprattutto, ed in misura molto minore nei blogs e nelle mailing list, molti avvertono il senso del palcoscenico e scatenano la voglia di protagonismo, anche contro la vocazione hobbistica della maggior parte dei frequentatori delle discussioni.

 

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