
Tappa tranquilla che mi porta verso nord in una città che dovrebbe risvegliare in noi italiani - specie i non più giovanissimi - lieti ricordi sportivi. Deccolo dallo scalo di Tokyo senza alcun problema. Ma quest'aeroporto è veramente grande ed è quello di default; ho già effettuato la virata e ne vedo tutta un'altra parte di cui non ne sospettavo neppure l'esistenza.
Dove sia la città di Tokyo o, meglio, il suo centro non mi è dato capirlo: tutto intorno è una vastissima città.
Fuori dai centri abitati il Giappone sembra essere più rurale e, probabilmente più bello; direi che questo paese vive di contrasti: a zone densamente popolate se ne alternano altre più 'a misura d'uomo'.
Il tempo è abbastanza variabile e ciò non mi permette di vedere bene l'abitato di Fukushima.
Aomori è il centro abitato che sto per sorvolare: sembra quasi una città normale in termini di dimensioni.
Quando mi guardo intorno mi sento piccolo piccolo: una specie di nullità in mezzo al cielo.
Poco prima della destinazione mi ritrovo a dover superare una grossa perturbazione nuvolosa.
Arrivo a Sapporo e rimango un po' stupito: questa è la città dove nel 1972 si sono tenute le prime Olimpiadi invernali asiatiche, ma non è in montagna e non ne vedo neppure in giro di altissime.
La temperatura a Sapporo è più fresca di quella attualmente in Italia, ma essendo così a nord mi aspettavo ancora più freddo: siamo sui 18-20 gradi. Rimane il mistero delle Olimpiadi: probabilmente le hanno fatte sui monti Teine, Maruyama e Moiwa che si trovano lì intorno. atterro ripensando allo slalom gigante vinto nel 1972 dal grande Gustav Thöni e alla medaglia d'argento in quello speciale. Uno sci d'altri tempi, ma non per questo meno interessante, anzi!